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Da Somebody To Love a Bohemian Rhapsody da The Show Must Go On Who Wants To Live Forever . Classici senza tempo che rivivono in Queen At The Opera lo show rock sinfonico basato sulle musiche dei leggendari Queen in scena martedì 4 febbraio al Teatro Alfieri di Torino. I biglietti posti numerati da 33 a 63 euro compresi diritti di prevendita riduzioni fino a 12 anni sono disponibili sul sito ufficiale www.queenattheopera.com su www.ticketone.it tel. 892.101 e sul sito del teatro www.teatroalfieritorino.it. Straordinario omaggio ai Queen sospeso tra rock e musica sinfonica Queen At The Opera spegne le prime dieci candeline e celebra l’anniversario con il 10th ANNIVERSARY TOUR. Versione rinnovata ma con la filosofia di sempre lontanissima dal concetto di cover band. Queen At The Opera è un grande spettacolo in cui il rock della band britannica si fonde con la raffinatezza di un’orchestra di archi. Una formula accattivante e originale autorizzata ufficialmente dagli stessi Queen e impreziosita da grandi interpreti oltre che da un coinvolgente visual show. I brani più amati del repertorio Queen sono interpretati da un ensemble di 30 grandi professionisti. A spiccare sono le straordinarie voci di Federica Morra cantante attrice e performer formatasi alla American Musical and Dramatic Academy e di Francesco Montori entrambi con importanti esperienze nei musical a livello internazionale. E ancora il soprano Giada Sabellico che nello spettacolo interpreta magistralmente brani eseguiti da Montserrat Caball con Freddie Mercury Alessandro Marchi acrobata della voce e artista dall’immensa presenza scenica con alle spalle musical quali Hair e A Christmas Carol Luana Fraccalvieri talentuosa cantante passata anche dal palco televisivo di Amici . Impossibile non ricordare poi il contributo del direttore d’orchestra Piero Gallo a cui si devono anche gli arrangiamenti.
dal: 3 feb, 2025 al: 6 feb, 2025Arriva sul palco del teatro San Paolo di Rivoli il 7 e 8 febbraio la commedia brillante di Gianni Clementi Sugo finto un racconto irresistibile che mescola ironia e introspezione. Il tutto con la finalità di offrire al pubblico una serata divertente senza dimenticare alcuni spunti di riflessione. Due sorelle ambedue zitelle Adelina e Rosaria vivono un’esistenza fatta di routine condivise: la medesima casa un piccolo negozio di spille e bottoni e in continuo involontariamente comico scambio di accuse reciproche. La loro vita è scandita da un battibecco incessante frutto di due modi di vedere il mondo diametralmente opposto. Rosaria forte e autoritaria domina. Addolorata più fragile e remissiva subisce. Ma anche gli equilibri più radicati possono vacillare. Basta un piccolo scherzo del destino per cambiare tutto: cosa accade quando le parti si invertono e il forte cede il passo al debole ?
dal: 3 feb, 2025 al: 9 feb, 2025Martedì 4 febbraio 2025 alle ore 19 30 debutta al Teatro Gobetti Racconti disumani con Giorgio Pasotti e con la regia di Alessandro Gassmann un adattamento teatrale di due racconti di Franz Kafka a cura di Emanuele Maria Basso. Le musiche sono di Pivio e Aldo De Scalzi le scene di Alessandro Gassmann i costumi di Mariano Tufano. Light designer Marco Palmieri videografie Marco Schiavoni aiuto regia Gaia Benassi sound designer Massimiliano Tettoni. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo e da Stefano Francioni Produzioni resterà in scena fino a domenica 9 febbraio 2025. Alessandro Gassmann alla regia e Giorgio Pasotti in scena si confrontano con due racconti di Franz Kafka Una relazione accademica e La tana per affrontare temi universali legati all’uomo e alla sua natura. Questo dittico narrativo che pone al centro vicende animalesche o disumane smaschera la superficialità di stereotipi e banalizzazioni in cui troppo spesso si rischia di inciampare. I luoghi comuni che emergono rivelano il nostro istintivo bisogno di un rifugio sicuro capace di proteggerci dalle complessità della vita. Non solo una narrazione di storie apparentemente lontane dal nostro quotidiano ma una metafora potente delle nostre paure più profonde. Le parole di Kafka con la loro enigmatica e ineguagliabile capacità di sondare le inquietudini dell’animo umano diventano uno strumenti per affrontare ciò che ci spaventa.
dal: 2 feb, 2025 al: 22 feb, 2025Ci siamo. Martedì 7 gennaio 2025 alle ore 19.30 debutta in prima nazionale al Teatro Gobetti La forma delle cose del drammaturgo americano Neil LaBute nella traduzione di Masolino d’Amico per la regia di Marta Cortellazzo Wiel. Questo testo è il primo dei tre drammi che compongono la Trilogia della bellezza scritta da LaBute tra il 2001 e il 2008: una raccolta di tre drammi che si interrogano sull’ossessione del mondo contemporaneo per la bellezza esteriore e per la conformità dell’aspetto fisico ai canoni e ai gusti della società arrivando al punto come accade a molti personaggi di LaBute di consentire al giudizio altrui un dominio assoluto sulle vite e le scelte individuali. Saranno in scena Christian Di Filippo Celeste Gugliandolo Marcello Spinetta Beatrice Vecchione. Scene e costumi sono di Anna Varaldo le luci di Alessandro Verazzi il suono di Filippo Conti. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale resterà in scena fino a domenica 19 gennaio 2025. La forma delle cose The Shape of Things esplora i rapporti umani la loro fragilità e i processi di manipolazione che essi possono subire. In questa storia una giovane artista entra con prepotenza nella vita di tre ragazzi modificando gli equilibri di rapporti consolidati e influenzando le loro stesse identità. Dichiara la regista Marta Cortellazzo Wiel: Pubblicato nel 2001 quando i social network cominciavano a entrare nelle nostre vite il testo di LaBute si rivela sorprendentemente attuale anche dopo vent’anni dalla prima messa in scena: viviamo oggi in un’epoca che sacrifica tutto in nome di slogan e apparenze e su questo l autore si interroga profondamente. Il titolo stesso La forma delle cose richiama l’ossessione per l’estetica e la perfezione una ricerca che si intreccia con il bisogno di approvazione e il giudizio altrui. In un’epoca dominata dal consenso e dal dissenso in cui l’immagine personale è continuamente esposta emergono due domande cruciali: chi stabilisce cosa sia accettabile o no? Fino a che punto siamo disposti a spingerci per inserirci nel nostro contesto sociale pur di sembrare adeguati ? Note sullo spettacolo di Marta Cortellazzo Wiel Nella sala di un museo di una piccola cittadina di provincia ai piedi della statua dell artista Fornecelli raffigurante Dio si incrociano le vite di Adam un giovane guardiano di sala ed Evelyn una studentessa d’arte dalla personalità magnetica impegnata nel suo progetto di laurea. Questo incontro segna l’inizio di una serie di eventi che porterà i protagonisti a confrontarsi con le proprie fragilità mettendo in discussione le certezze su cui hanno costruito la propria identità o forma e destabilizzando il precario equilibrio delle loro vite. Neil LaBute racconta con una scrittura incisiva e ironica la storia di una microsocietà che si definisce attraverso schemi imposti da una cultura dominante ma che cela ansie e timori profondi. Ed è proprio quando queste forme si rompono che inizia il dramma poich emergono gli istinti umani spesso repressi in nome di un’apparente armonia. Attraverso la storia di Adam e dei suoi amici Jenny e Philip ci immergiamo in una spirale di insoddisfazione di ricerca ossessiva di approvazione esterna e risulta evidente che questa aspirazione soffocante devia i protagonisti dal loro cammino verso la propria felicità. Le relazioni tra i personaggi si intrecciano in un gioco ambiguo fatto di attrazione e repulsione complicità e rivalità: una vera e propria lotta in cui ognuno è costretto a organizzare l’alleanza più favorevole cercando nell’altro una continua conferma della propria esistenza. Tuttavia finiranno per smarrirsi in un intricato labirinto di menzogne e tradimenti. Il processo manipolatorio attuato da Evelyn personaggio esterno al contesto sociale in cui si svolge la vicenda travolge le loro vite a una velocità folle conducendoli fino al baratro finale. Nella storia i non detti le verità taciute le censure e i segreti si accumulano scena dopo scena. Per questo ho voluto lavorare con gli attori invitandoli a esplorare la sfera privata dei personaggi da proteggere o reprimere in contrapposizione a quella pubblica mostrata quasi come uno scudo dietro cui difendersi. Ho cercato di comprendere con loro il punto di rottura di ogni personaggio all interno del dramma facendoli convivere all’interno dello spazio scenico per l’intero spettacolo anche quando l’autore non lo prevede per ricreare una partitura collettiva dove tutto influenza tutto consciamente o inconsciamente. Con straordinaria lucidità l’autore esplora le sfumature della psiche umana mostrando come l’ossessione di sentirsi socialmente accettati possa trasformarsi in una prigione. I processi manipolatori di cui siamo tutti sia vittime sia artefici possono condurre a gioie illusorie e ad atroci delusioni. I protagonisti immersi in una scenografia atemporale diventano veicoli di temi universali invitando gli spettatori a fare luce su dinamiche che viviamo tutti quotidianamente.
dal: 23 dic, 2024 al: 20 gen, 2025Martedì 10 dicembre 2024 alle 19 30 debutta al Teatro Gobetti La morte a Venezia. Libera interpretazione di un dialogo tra sguardi spettacolo ispirato al romanzo La morte a Venezia di Thomas Mann per la drammaturgia e la regia di Liv Ferracchiati artista associato del Teatro Stabile di Torino. Insieme a Ferracchiati sarà in scena Alice Raffaelli che ha curato anche i movimenti. Dramaturg Michele De Vita Conti aiuto regia Anna Zanetti e Piera Mungiguerra assistente alla drammaturgia Eliana Rotella. Le scene sono di Giuseppe Stellato i costumi di Lucia Menegazzo le luci di Emiliano Austeri il suono di spallarossa. La voce di Tadzio è di Weronika Ml dzik la consulenza letteraria di Marco Castellari. Prodotto da Spoleto Festival dei Due Mondi Marche Teatro TSU Teatro Stabile dell’Umbria Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini in collaborazione con Fondazione Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa lo spettacolo rimarrà in scena al Teatro Gobetti per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino fino a domenica 15 dicembre 2024. Note sullo spettacolo Una macchina fotografica su un treppiede al limitare delle onde e uno scrittore che muore su una spiaggia per aver mangiato delle fragole contaminate dal colera simbolo dell’inesplorato che c’è in ognuno di noi. Non un adattamento teatrale de La morte a Venezia ma un percorso scenico liberamente ispirato al romanzo che combina tre diversi linguaggi: parola danza e video. Distaccandosi dal tema dell’omoerotismo e della differenza d’età rimane l’incontro a Venezia tra Gustav Von Aschenbach e Tadzio rimane la morte. Due sconosciuti che vivono ciò che Mann riassume così: Nulla esiste di più singolare di più scabroso che il rapporto fra persone che si conoscano solo attraverso lo sguardo . Il tentativo è di avvicinare questi due personaggi a noi e allo stesso tempo di raccontare la fatica di scrivere e di come questa fatica alla fine sia squarciata da momenti rari bellissimi e terribili fatti di incontri con altri esseri umani. Ironicamente terzo personaggio è la Parola che prima cerca un armonia in una forma cristallizzata e poi si libera si concretizza si accende ritrova una sua forma estrosa per quanto ridicola e vana di fronte all’irraccontabile.
dal: 9 dic, 2024 al: 11 dic, 2024Il 9 dicembre alle ore 21 va in scena al Teatro Colosseo unica data torinese lo spettacolo Puccini Dance Circus Opera per coro di corpi e strumenti di compagnia blucinQue frutto di una co produzione tra la compagnia diretta da Caterina Mochi Sismondi e l’Orchestra della Toscana con il sostegno del Centro blucinQue Nice. Il progetto vuole rendere omaggio nel centenario pucciniano a uno dei più grandi compositori di sempre che con la sua arte ha reso immortali le protagoniste delle sue opere. Un coro di donne in movimento portatrici di talento e capaci di scegliere e agire per affermare la propria identità i propri diritti e i propri ideali. Donne che cedono alle debolezze rimangono spiazzate dalle lotte e dalle vertigini della vita e amorose e cadono per poi rialzarsi e reagire per trasformare l’ambiente trovare nuove prospettive a volte anche drammatiche e affrontare le sfide per rinnovarsi. In scena teatro danza musica dal vivo opera lirica e circo contemporaneo per un totale di 12 artisti coinvolti: 7 performer un trio d’archi una musicista di elettronica e violoncello diretti dalla coreografa Mochi Sismondi ideatrice dello spettacolo cui si aggiungono nella forma maior che va in scena a Firenze Lucca e Parma una direttrice d orchestra Gianna Fratta e 37 musicisti. Elisa Mutto vestirà i panni di Madama Butterfly Sara Frediani quelli di Tosca Marta Alba sarà Turandot Iolanda del Vecchio Manon Lescaut e Rocio Belen Reyes Patricio sarà Mimì mentre l’attore Ivan Ieri e l’acrobata e rigger Michelangelo Merlanti daranno voce e corpo a Puccini stesso. Il lavoro sulla musica elettronica è a cura della compositrice e violoncellista Beatrice Zanin che dirige il trio d’archi con Irene Dosio Maria Sandu e Nadia Marino. Lo spettacolo arriva a Torino dopo il debutto al Caracalla Festival di Roma una tourn e internazionale a Bruxelles Parigi e Madrid e la messa in scena della forma maior in programma dal 30 novembre al 1 dicembre al Teatro Verdi di Firenze il 4 dicembre al Teatro del Giglio Lucca e il 6 dicembre al Teatro Regio di Parma. Sul palco uno spettacolo onirico per raccontare storie di donne e di emozioni. La volontà è quella di parlare intimamente al pubblico per portarlo in un viaggio visionario dice l’ideatrice e regista dello spettacolo Caterina Mochi Sismondi . Lavorare su Puccini è stato un invito a cogliere nelle sue donne il coraggio di osare e il desiderio e la capacità di affermare un’identità e trasformare l’ambiente andando oltre ogni limite .
dal: 4 dic, 2024 al: 10 dic, 2024Martedì 3 dicembre 2024 alle 19 30 andrà in scena al Teatro Gobetti L’ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo un progetto di Simone Luglio basato su un testo di Claudio Fava ex Presidente della commissione antimafia in Sicilia e già autore della sceneggiatura del film I cento passi. La regia è di Chiara Callegari e saranno in scena Simone Luglio e Giovanni Santangelo. La voce fuori campo è di Luca Massaro le scene e i costumi di Simone Luglio le musiche originali di Salvo Seminatore il disegno luci di Massimo Galardini. Prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale in collaborazione con KNK Teatro lo spettacolo rimarrà in scena al Teatro Gobetti per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino fino a domenica 8 dicembre 2024. Il 1992 è l’anno delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Un anno drammatico e cruciale che cambia per sempre la storia dell’Italia. L’Ultima Estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo ripercorre gli ultimi mesi di vita dei due magistrati palermitani. Fatti noti e meno noti pubblici e intimi come le stazioni della via crucis per raccontare fuori dalla cronaca e lontano dalla commiserazione la forza di quegli uomini la loro umanità il loro senso profondo dello Stato. Sottratti all’apparato celebrativo che ha fatto di loro delle icone cristallizzate Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono qui raccontati nella dimensione più autentica e quotidiana che nulla toglie al senso della loro battaglia ma li completa come esseri umani. Note di regia di Chiara Callegari L’Ultima Estate è un mosaico di eventi un delicato intrecciarsi di momenti ironici e amari pubblici e intimi. I due protagonisti per una volta sottratti alle ritualità e alle mitologie si interrogano e si raccontano si confrontano tra loro e con lo spettatore portandolo a rivivere momenti fondamentali della loro amicizia oltre che della storia di questo Paese. Si parte dalla fine. Dalla loro morte. In scena la macchina da scrivere i faldoni le sedie le giacche l’ufficio in cui tutto è iniziato. Due attori ed elementi scenici ridotti all’essenziale perch padrona della scena deve essere la parola. Parole recitate confidate a un microfono affidate ai tasti di una macchina da scrivere riprodotte da un registratore a volte ridotte al silenzio di fronte ai ricordi. Un viaggio nel tempo con due guide d’eccezione e una domanda sospesa: quale parte tocca a noi adesso?
dal: 28 nov, 2024 al: 6 dic, 2024Dopo il debutto assoluto al Piccolo Teatro di Milano arriva venerdì 29 novembre alla Casa del Teatro di Torino Il mostro di Belinda Metamorfosi di un racconto coproduzione Fondazione TRG Societas Piccolo Teatro di Milano Teatro d Europa Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale da un’idea di Chiara Guidi cofondatrice della storica Societas Raffaello Sanzio oggi Societas . Tratto da varie versioni de La bella e la bestia a partire da una risalente al 600 fino a quella di Calvino lo spettacolo narra di una ragazza buona e bella e di un uomo che incarna il male. Chiara Guidi il cui teatro si rivolge agli infanti per parlare agli adulti cammina lungo il percorso di scoperta e accettazione del mostruoso da parte di Belinda l eroina della fiaba capace di far emergere il bene dall oscurità grazie all amore con cui accoglierà la Bestia. Ed è anche una storia che indaga sul tema dell’apparenza e sul superamento dei nostri pregiudizi e delle categorie attraverso cui etichettiamo le cose il bello e il brutto. Belinda è la più piccola della famiglia e meglio delle sue sorelle maggiori incarna una straordinaria bellezza e bontà. Lo rivela in tutte le cose che compie. Finch un giorno la Bestia mostruosa la chiama e lei per Amore le risponde accettando di vederla e di parlare con ciò che è straordinariamente brutto e cattivo. Perch lo fa? Per salvare un uomo suo padre pur rischiando la vita. E così una parte di lei accoglie la Bestia e una parte della Bestia accoglie Belinda. Come avvenga non si sa ma è necessaria una lotta per andare dove qualcosa si nasconde e poter sentire in una voce un’altra voce. Belinda pur essendo una diventa due e la Bestia pur essendo due diventa una. Un gioco di intrecciate moltiplicazioni e divisioni che supera la logica dei nomi per accogliere la logica di Amore dove quei nomi si confondono.
dal: 28 nov, 2024 al: 28 dic, 2024Prima nazionale giovedì 5 dicembre ore 21 con repliche fino all’8 dicembre al Teatro Gioiello di Torino per il nuovo giallo prodotto dalla Compagnia Torino Spettacoli: Verso l’ora zero di Agatha Christie e Gerald Verner traduzione Emanuele Aldrovandi per la regia di Girolamo Angione. La scena è di Gian Mesturino. Lo spettacolo fa parte della programmazione di FDF Entertainment. Cosa accade verso l’ora zero ? Anzitutto la scoperta d’un altro magistrale giallo di Agatha Christie che ci conquista con l’originalità della trama e il disegno dei personaggi e si compie l’incontro con un nuovo allestimento che la Compagnia Torino Spettacoli dedica all’indiscussa signora del Giallo : i suoi attori ci conducono infatti verso l’ora zero svelandone la trama sotto i nostri occhi in un gioco teatrale che si è fatto sempre più preciso ed efficace frutto d’un affiatamento e una cura che il pubblico riconosce generosamente da trent’anni da Trappola per topi a La tela del ragno da Assassinio sul Nilo a Caffè nero per Poirot fino ai recenti l’Ospite inatteso e Un delitto avrà luogo: una ininterrotta catena di successi. Che cosa si cela dietro questo titolo Verso l’ora zero misterioso e intrigante?
dal: 27 nov, 2024 al: 6 dic, 2024Dopo il successo della scorsa Stagione mercoledì 27 novembre parte la nuova tourn e piemontese di Secondo lei spettacolo scritto e diretto da Caterina Guzzanti che dopo il grande successo televisivo con Boris e i personaggi comici arriva a teatro col suo primo testo di prosa e la sua prima regia. Si inizia mercoledì 27 novembre al Teatro Magda Olivero di Saluzzo e si prosegue giovedì 28 novembre al Teatro Dino Crocco di Ovada venerdì 29 novembre al Teatro Civico di Moncalvo e sabato 30 all’Auditorium Fassino di Avigliana. Con l’anno nuovo la tourn e si sposta poi in provincia di Alessandria con le repliche in programma martedì 7 e mercoledì 8 gennaio al Teatro Municipale di Casale Monferrato giovedì 9 gennaio al Teatro Cantoregi di Carignano e venerdì 10 gennaio al Teatro Baretti di Mondovì. La tourn e si sposterà poi in provincia di Torino con la data dell’11 marzo Teatrino Civico di Chivasso e si chiuderà il 12 marzo al Teatro Sociale di Nizza Monferrato. Secondo lei affronta un tema universale e su cui il dibattito oggi è più aperto e vivo che mai. È uno spettacolo sulla fragilità: un lungo intimo delicato flusso di pensiero dal punto di vista femminile sulle dinamiche nascoste che regolano i rapporti di coppia. Una prospettiva di parte ma aperta e mai giudicante che in modo perentorio pone al centro una profonda riflessione sulla giustezza della coppia a tutti i costi.
dal: 18 nov, 2024 al: 28 mar, 2025