Vivi Torino

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Eventi

Spettacoli Ettore Bassi al Teatro Astra con “Il mercante di luce”. Di Roberto Vecchioni

Ettore Bassi al Teatro Astra con “Il mercante di luce”. Di Roberto Vecchioni

Lo spettacolo, che fa parte della rassegna “Di padre in figlio”, in scena il 20 febbraio


Secondo appuntamento della rassegna Di padre in figlio al Teatro Astra di Torino. Giovedì 20 febbraio prenderà vita in scena il bellissimo e struggente racconto di Roberto Vecchioni Il mercante di luce . Adattato per il teatro da Ivana Ferri e portato in scena da Ettore Bassi con le musiche originali dal vivo di Massimo Germini lo spettacolo è un viaggio commovente ironico e delicato nel rapporto di un padre e un figlio che percorrono insieme un ultimo tratto di strada con un pathos degno della grande tragedia antica Doveva lasciargli un dono il più grande possibile oltre la felicità o l’infelicità l’amore e il disamore il destino e Dio la casualità inspiegabile di nascere e morire. E il dono è l’orgoglio di essere uomini e di vivere con questa rivelazione: perch non importa quanto si vive ma con quanta luce dentro. R. Vecchioni

 dal: 17 feb, 2025 al: 21 feb, 2025
Spettacoli Il Teatro Gobetti ospita il “Don Giovanni” adattato da Molière, Da Ponte, Mozart

Il Teatro Gobetti ospita il “Don Giovanni” adattato da Molière, Da Ponte, Mozart

Lo show per la regia di Arturo Cirillo in scena martedì 18 fino al 23 febbraio


Martedì 18 febbraio 2025 alle ore 19 30 debutta al Teatro Gobetti Don Giovanni da Molière Da Ponte Mozart nell’adattamento e la regia di Arturo Cirillo che sarà in scena insieme a in ordine alfabetico Irene Ciani Rosario Giglio Francesco Petruzzelli Giulia Trippetta Giacomo Vigentini. Le scene sono di Dario Gessati i costumi di Gianluca Falaschi le luci di Paolo Manti le musiche di Mario Autore. Lo spettacolo prodotto da Marche Teatro Teatro di Napoli Teatro Nazionale Teatro Nazionale di Genova Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale resterà in scena per la stagione in abbonamento fino a domenica 23 febbraio 2025. Note di regia di Arturo Cirillo La mia passione per il personaggio di Don Giovanni e per il suo inseparabile alter ego Sganarello come Hamm e Clov di Finale di Partita o come Don Chisciotte e Sancho Panza nasce soprattutto all’inizio dalla frequentazione dell’opera di Mozart Da Ponte. Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli come sicuramente vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979. Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio e con l’opera mozartiana avvenne intorno ai miei vent’anni epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Uno storico insegnante di Storia della Musica Paolo Terni ci fece lavorare proprio sul Don Giovanni e in una forma che potrei definire di recitar cantando in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo Da Ponte bellissimo per poesia musicalità e vivacità ma anche perch e non lo dico solo io è una delle opere più alte dal punto di vista linguistico della letteratura italiana .

 11 feb, 2025
Spettacoli Ambra Angiolini sul palco del Teatro Colosseo l’11 e 12 febbraio con la vicenda di “Oliva Denaro”

Ambra Angiolini sul palco del Teatro Colosseo l’11 e 12 febbraio con la vicenda di “Oliva Denaro”

Si tratta della storia vera di Franca Viola che rifiutò il matrimonio riparatore


Arriva al Teatro Colosseo l’11 e 12 febbraio attesissimo e con una doppia data l’acclamato spettacolo di e con Ambra Angiolini Oliva Denaro . C’è una storia vera e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima dopo aver subito violenza a rifiutare il cosiddetto matrimonio riparatore . Il romanzo prende spunto da quella vicenda la evoca e la ricostruisce reinventando il reale nell’ordine magico del racconto. All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la parte offesa avrebbe automaticamente estinto la condanna anche se ai danni di una minorenne cerca il suo posto nel mondo. E in un universo che sostiene che la femmina è una brocca chi la rompe se la piglia Oliva ci narra ormai adulta la sua storia a ritroso da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perch inedita e rivoluzionaria rifiuta la classica paciata e dice no alla violenza e al sopruso. Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore tra padri e figlie tra madri e figlie e si insinua tra le ambiguità del desiderio che lusinga e spaventa. Ma Oliva proprio come Franca Viola decide di essere protagonista delle proprie scelte circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio ma che riuscirà a dire alla figlia se tu inciampi io ti sorreggo e una madre che dapprima più propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna. Grazie alla scrittura limpida poetica teatralissima e immaginifica di Viola Ardone Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta costrette da una legge arcaica e indecente lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi che parla di libertà civiltà e riscatto.

 dal: 10 feb, 2025 al: 13 feb, 2025
Spettacoli “Queen At The Opera”, Freddie Mercury rivive al Teatro Alfieri

“Queen At The Opera”, Freddie Mercury rivive al Teatro Alfieri

Lo spettacolo tributo con le musiche originali in scena martedì 4 febbraio


Da Somebody To Love a Bohemian Rhapsody da The Show Must Go On Who Wants To Live Forever . Classici senza tempo che rivivono in Queen At The Opera lo show rock sinfonico basato sulle musiche dei leggendari Queen in scena martedì 4 febbraio al Teatro Alfieri di Torino. I biglietti posti numerati da 33 a 63 euro compresi diritti di prevendita riduzioni fino a 12 anni sono disponibili sul sito ufficiale www.queenattheopera.com su www.ticketone.it tel. 892.101 e sul sito del teatro www.teatroalfieritorino.it. Straordinario omaggio ai Queen sospeso tra rock e musica sinfonica Queen At The Opera spegne le prime dieci candeline e celebra l’anniversario con il 10th ANNIVERSARY TOUR. Versione rinnovata ma con la filosofia di sempre lontanissima dal concetto di cover band. Queen At The Opera è un grande spettacolo in cui il rock della band britannica si fonde con la raffinatezza di un’orchestra di archi. Una formula accattivante e originale autorizzata ufficialmente dagli stessi Queen e impreziosita da grandi interpreti oltre che da un coinvolgente visual show. I brani più amati del repertorio Queen sono interpretati da un ensemble di 30 grandi professionisti. A spiccare sono le straordinarie voci di Federica Morra cantante attrice e performer formatasi alla American Musical and Dramatic Academy e di Francesco Montori entrambi con importanti esperienze nei musical a livello internazionale. E ancora il soprano Giada Sabellico che nello spettacolo interpreta magistralmente brani eseguiti da Montserrat Caball con Freddie Mercury Alessandro Marchi acrobata della voce e artista dall’immensa presenza scenica con alle spalle musical quali Hair e A Christmas Carol Luana Fraccalvieri talentuosa cantante passata anche dal palco televisivo di Amici . Impossibile non ricordare poi il contributo del direttore d’orchestra Piero Gallo a cui si devono anche gli arrangiamenti.

 dal: 3 feb, 2025 al: 6 feb, 2025
Spettacoli “Sugo finto”, la storia di Adelina e Rosaria al San Paolo di Rivoli

“Sugo finto”, la storia di Adelina e Rosaria al San Paolo di Rivoli

La commedia brillante di Gianni Clementi in scena il prossimo 7 e 8 febbraio


Arriva sul palco del teatro San Paolo di Rivoli il 7 e 8 febbraio la commedia brillante di Gianni Clementi Sugo finto un racconto irresistibile che mescola ironia e introspezione. Il tutto con la finalità di offrire al pubblico una serata divertente senza dimenticare alcuni spunti di riflessione. Due sorelle ambedue zitelle Adelina e Rosaria vivono un’esistenza fatta di routine condivise: la medesima casa un piccolo negozio di spille e bottoni e in continuo involontariamente comico scambio di accuse reciproche. La loro vita è scandita da un battibecco incessante frutto di due modi di vedere il mondo diametralmente opposto. Rosaria forte e autoritaria domina. Addolorata più fragile e remissiva subisce. Ma anche gli equilibri più radicati possono vacillare. Basta un piccolo scherzo del destino per cambiare tutto: cosa accade quando le parti si invertono e il forte cede il passo al debole ?

 dal: 3 feb, 2025 al: 9 feb, 2025
Spettacoli I “Racconti disumani” di Alessandro Gassmann al Teatro Gobetti

I “Racconti disumani” di Alessandro Gassmann al Teatro Gobetti

Lo show con protagonista Giorgio Pasotti in scena a Torino da martedì 4 febbraio


Martedì 4 febbraio 2025 alle ore 19 30 debutta al Teatro Gobetti Racconti disumani con Giorgio Pasotti e con la regia di Alessandro Gassmann un adattamento teatrale di due racconti di Franz Kafka a cura di Emanuele Maria Basso. Le musiche sono di Pivio e Aldo De Scalzi le scene di Alessandro Gassmann i costumi di Mariano Tufano. Light designer Marco Palmieri videografie Marco Schiavoni aiuto regia Gaia Benassi sound designer Massimiliano Tettoni. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo e da Stefano Francioni Produzioni resterà in scena fino a domenica 9 febbraio 2025. Alessandro Gassmann alla regia e Giorgio Pasotti in scena si confrontano con due racconti di Franz Kafka Una relazione accademica e La tana per affrontare temi universali legati all’uomo e alla sua natura. Questo dittico narrativo che pone al centro vicende animalesche o disumane smaschera la superficialità di stereotipi e banalizzazioni in cui troppo spesso si rischia di inciampare. I luoghi comuni che emergono rivelano il nostro istintivo bisogno di un rifugio sicuro capace di proteggerci dalle complessità della vita. Non solo una narrazione di storie apparentemente lontane dal nostro quotidiano ma una metafora potente delle nostre paure più profonde. Le parole di Kafka con la loro enigmatica e ineguagliabile capacità di sondare le inquietudini dell’animo umano diventano uno strumenti per affrontare ciò che ci spaventa.

 dal: 2 feb, 2025 al: 22 feb, 2025
Spettacoli “La forma delle cose” di Neil Labute: debutto in prima nazionale al Teatro Gobetti

“La forma delle cose” di Neil Labute: debutto in prima nazionale al Teatro Gobetti

La nuova produzione in cartellone dal 7 al 19 gennaio. Regia di Marta Cortellazzo Wiel


Ci siamo. Martedì 7 gennaio 2025 alle ore 19.30 debutta in prima nazionale al Teatro Gobetti La forma delle cose del drammaturgo americano Neil LaBute nella traduzione di Masolino d’Amico per la regia di Marta Cortellazzo Wiel. Questo testo è il primo dei tre drammi che compongono la Trilogia della bellezza scritta da LaBute tra il 2001 e il 2008: una raccolta di tre drammi che si interrogano sull’ossessione del mondo contemporaneo per la bellezza esteriore e per la conformità dell’aspetto fisico ai canoni e ai gusti della società arrivando al punto come accade a molti personaggi di LaBute di consentire al giudizio altrui un dominio assoluto sulle vite e le scelte individuali. Saranno in scena Christian Di Filippo Celeste Gugliandolo Marcello Spinetta Beatrice Vecchione. Scene e costumi sono di Anna Varaldo le luci di Alessandro Verazzi il suono di Filippo Conti. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale resterà in scena fino a domenica 19 gennaio 2025. La forma delle cose The Shape of Things esplora i rapporti umani la loro fragilità e i processi di manipolazione che essi possono subire. In questa storia una giovane artista entra con prepotenza nella vita di tre ragazzi modificando gli equilibri di rapporti consolidati e influenzando le loro stesse identità. Dichiara la regista Marta Cortellazzo Wiel: Pubblicato nel 2001 quando i social network cominciavano a entrare nelle nostre vite il testo di LaBute si rivela sorprendentemente attuale anche dopo vent’anni dalla prima messa in scena: viviamo oggi in un’epoca che sacrifica tutto in nome di slogan e apparenze e su questo l autore si interroga profondamente. Il titolo stesso La forma delle cose richiama l’ossessione per l’estetica e la perfezione una ricerca che si intreccia con il bisogno di approvazione e il giudizio altrui. In un’epoca dominata dal consenso e dal dissenso in cui l’immagine personale è continuamente esposta emergono due domande cruciali: chi stabilisce cosa sia accettabile o no? Fino a che punto siamo disposti a spingerci per inserirci nel nostro contesto sociale pur di sembrare adeguati ? Note sullo spettacolo di Marta Cortellazzo Wiel Nella sala di un museo di una piccola cittadina di provincia ai piedi della statua dell artista Fornecelli raffigurante Dio si incrociano le vite di Adam un giovane guardiano di sala ed Evelyn una studentessa d’arte dalla personalità magnetica impegnata nel suo progetto di laurea. Questo incontro segna l’inizio di una serie di eventi che porterà i protagonisti a confrontarsi con le proprie fragilità mettendo in discussione le certezze su cui hanno costruito la propria identità o forma e destabilizzando il precario equilibrio delle loro vite. Neil LaBute racconta con una scrittura incisiva e ironica la storia di una microsocietà che si definisce attraverso schemi imposti da una cultura dominante ma che cela ansie e timori profondi. Ed è proprio quando queste forme si rompono che inizia il dramma poich emergono gli istinti umani spesso repressi in nome di un’apparente armonia. Attraverso la storia di Adam e dei suoi amici Jenny e Philip ci immergiamo in una spirale di insoddisfazione di ricerca ossessiva di approvazione esterna e risulta evidente che questa aspirazione soffocante devia i protagonisti dal loro cammino verso la propria felicità. Le relazioni tra i personaggi si intrecciano in un gioco ambiguo fatto di attrazione e repulsione complicità e rivalità: una vera e propria lotta in cui ognuno è costretto a organizzare l’alleanza più favorevole cercando nell’altro una continua conferma della propria esistenza. Tuttavia finiranno per smarrirsi in un intricato labirinto di menzogne e tradimenti. Il processo manipolatorio attuato da Evelyn personaggio esterno al contesto sociale in cui si svolge la vicenda travolge le loro vite a una velocità folle conducendoli fino al baratro finale. Nella storia i non detti le verità taciute le censure e i segreti si accumulano scena dopo scena. Per questo ho voluto lavorare con gli attori invitandoli a esplorare la sfera privata dei personaggi da proteggere o reprimere in contrapposizione a quella pubblica mostrata quasi come uno scudo dietro cui difendersi. Ho cercato di comprendere con loro il punto di rottura di ogni personaggio all interno del dramma facendoli convivere all’interno dello spazio scenico per l’intero spettacolo anche quando l’autore non lo prevede per ricreare una partitura collettiva dove tutto influenza tutto consciamente o inconsciamente. Con straordinaria lucidità l’autore esplora le sfumature della psiche umana mostrando come l’ossessione di sentirsi socialmente accettati possa trasformarsi in una prigione. I processi manipolatori di cui siamo tutti sia vittime sia artefici possono condurre a gioie illusorie e ad atroci delusioni. I protagonisti immersi in una scenografia atemporale diventano veicoli di temi universali invitando gli spettatori a fare luce su dinamiche che viviamo tutti quotidianamente.

 dal: 23 dic, 2024 al: 20 gen, 2025
Spettacoli “La morte a Venezia. Libera interpretazione di un dialogo tra sguardi” al Teatro Gobetti

“La morte a Venezia. Libera interpretazione di un dialogo tra sguardi” al Teatro Gobetti

Lo spettacolo tratto dal romanzo di Thomas Mann in scena martedì 10 dicembre


Martedì 10 dicembre 2024 alle 19 30 debutta al Teatro Gobetti La morte a Venezia. Libera interpretazione di un dialogo tra sguardi spettacolo ispirato al romanzo La morte a Venezia di Thomas Mann per la drammaturgia e la regia di Liv Ferracchiati artista associato del Teatro Stabile di Torino. Insieme a Ferracchiati sarà in scena Alice Raffaelli che ha curato anche i movimenti. Dramaturg Michele De Vita Conti aiuto regia Anna Zanetti e Piera Mungiguerra assistente alla drammaturgia Eliana Rotella. Le scene sono di Giuseppe Stellato i costumi di Lucia Menegazzo le luci di Emiliano Austeri il suono di spallarossa. La voce di Tadzio è di Weronika Ml dzik la consulenza letteraria di Marco Castellari. Prodotto da Spoleto Festival dei Due Mondi Marche Teatro TSU Teatro Stabile dell’Umbria Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini in collaborazione con Fondazione Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa lo spettacolo rimarrà in scena al Teatro Gobetti per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino fino a domenica 15 dicembre 2024. Note sullo spettacolo Una macchina fotografica su un treppiede al limitare delle onde e uno scrittore che muore su una spiaggia per aver mangiato delle fragole contaminate dal colera simbolo dell’inesplorato che c’è in ognuno di noi. Non un adattamento teatrale de La morte a Venezia ma un percorso scenico liberamente ispirato al romanzo che combina tre diversi linguaggi: parola danza e video. Distaccandosi dal tema dell’omoerotismo e della differenza d’età rimane l’incontro a Venezia tra Gustav Von Aschenbach e Tadzio rimane la morte. Due sconosciuti che vivono ciò che Mann riassume così: Nulla esiste di più singolare di più scabroso che il rapporto fra persone che si conoscano solo attraverso lo sguardo . Il tentativo è di avvicinare questi due personaggi a noi e allo stesso tempo di raccontare la fatica di scrivere e di come questa fatica alla fine sia squarciata da momenti rari bellissimi e terribili fatti di incontri con altri esseri umani. Ironicamente terzo personaggio è la Parola che prima cerca un armonia in una forma cristallizzata e poi si libera si concretizza si accende ritrova una sua forma estrosa per quanto ridicola e vana di fronte all’irraccontabile.

 dal: 9 dic, 2024 al: 11 dic, 2024
Spettacoli “Puccini Dance Circus Opera”  in scena al Teatro Colosseo il 9 dicembre

“Puccini Dance Circus Opera” in scena al Teatro Colosseo il 9 dicembre

Sul palco la grande compagnia blucinQue diretta da Caterina Mochi Sismondi


Il 9 dicembre alle ore 21 va in scena al Teatro Colosseo unica data torinese lo spettacolo Puccini Dance Circus Opera per coro di corpi e strumenti di compagnia blucinQue frutto di una co produzione tra la compagnia diretta da Caterina Mochi Sismondi e l’Orchestra della Toscana con il sostegno del Centro blucinQue Nice. Il progetto vuole rendere omaggio nel centenario pucciniano a uno dei più grandi compositori di sempre che con la sua arte ha reso immortali le protagoniste delle sue opere. Un coro di donne in movimento portatrici di talento e capaci di scegliere e agire per affermare la propria identità i propri diritti e i propri ideali. Donne che cedono alle debolezze rimangono spiazzate dalle lotte e dalle vertigini della vita e amorose e cadono per poi rialzarsi e reagire per trasformare l’ambiente trovare nuove prospettive a volte anche drammatiche e affrontare le sfide per rinnovarsi. In scena teatro danza musica dal vivo opera lirica e circo contemporaneo per un totale di 12 artisti coinvolti: 7 performer un trio d’archi una musicista di elettronica e violoncello diretti dalla coreografa Mochi Sismondi ideatrice dello spettacolo cui si aggiungono nella forma maior che va in scena a Firenze Lucca e Parma una direttrice d orchestra Gianna Fratta e 37 musicisti. Elisa Mutto vestirà i panni di Madama Butterfly Sara Frediani quelli di Tosca Marta Alba sarà Turandot Iolanda del Vecchio Manon Lescaut e Rocio Belen Reyes Patricio sarà Mimì mentre l’attore Ivan Ieri e l’acrobata e rigger Michelangelo Merlanti daranno voce e corpo a Puccini stesso. Il lavoro sulla musica elettronica è a cura della compositrice e violoncellista Beatrice Zanin che dirige il trio d’archi con Irene Dosio Maria Sandu e Nadia Marino. Lo spettacolo arriva a Torino dopo il debutto al Caracalla Festival di Roma una tourn e internazionale a Bruxelles Parigi e Madrid e la messa in scena della forma maior in programma dal 30 novembre al 1 dicembre al Teatro Verdi di Firenze il 4 dicembre al Teatro del Giglio Lucca e il 6 dicembre al Teatro Regio di Parma. Sul palco uno spettacolo onirico per raccontare storie di donne e di emozioni. La volontà è quella di parlare intimamente al pubblico per portarlo in un viaggio visionario dice l’ideatrice e regista dello spettacolo Caterina Mochi Sismondi . Lavorare su Puccini è stato un invito a cogliere nelle sue donne il coraggio di osare e il desiderio e la capacità di affermare un’identità e trasformare l’ambiente andando oltre ogni limite .

 dal: 4 dic, 2024 al: 10 dic, 2024
Spettacoli “L’ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo” in scena al Teatro Gobetti di Torino

“L’ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo” in scena al Teatro Gobetti di Torino

Lo spettacolo con Chiara Calle, Simone Luglio e Giovanni Santangelo, atteso il 3 dicembre


Martedì 3 dicembre 2024 alle 19 30 andrà in scena al Teatro Gobetti L’ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo un progetto di Simone Luglio basato su un testo di Claudio Fava ex Presidente della commissione antimafia in Sicilia e già autore della sceneggiatura del film I cento passi. La regia è di Chiara Callegari e saranno in scena Simone Luglio e Giovanni Santangelo. La voce fuori campo è di Luca Massaro le scene e i costumi di Simone Luglio le musiche originali di Salvo Seminatore il disegno luci di Massimo Galardini. Prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale in collaborazione con KNK Teatro lo spettacolo rimarrà in scena al Teatro Gobetti per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino fino a domenica 8 dicembre 2024. Il 1992 è l’anno delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Un anno drammatico e cruciale che cambia per sempre la storia dell’Italia. L’Ultima Estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo ripercorre gli ultimi mesi di vita dei due magistrati palermitani. Fatti noti e meno noti pubblici e intimi come le stazioni della via crucis per raccontare fuori dalla cronaca e lontano dalla commiserazione la forza di quegli uomini la loro umanità il loro senso profondo dello Stato. Sottratti all’apparato celebrativo che ha fatto di loro delle icone cristallizzate Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono qui raccontati nella dimensione più autentica e quotidiana che nulla toglie al senso della loro battaglia ma li completa come esseri umani. Note di regia di Chiara Callegari L’Ultima Estate è un mosaico di eventi un delicato intrecciarsi di momenti ironici e amari pubblici e intimi. I due protagonisti per una volta sottratti alle ritualità e alle mitologie si interrogano e si raccontano si confrontano tra loro e con lo spettatore portandolo a rivivere momenti fondamentali della loro amicizia oltre che della storia di questo Paese. Si parte dalla fine. Dalla loro morte. In scena la macchina da scrivere i faldoni le sedie le giacche l’ufficio in cui tutto è iniziato. Due attori ed elementi scenici ridotti all’essenziale perch padrona della scena deve essere la parola. Parole recitate confidate a un microfono affidate ai tasti di una macchina da scrivere riprodotte da un registratore a volte ridotte al silenzio di fronte ai ricordi. Un viaggio nel tempo con due guide d’eccezione e una domanda sospesa: quale parte tocca a noi adesso?

 dal: 28 nov, 2024 al: 6 dic, 2024