Vivi Torino

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Eventi

Mostre “Ayrton Senna Forever”, una mostra per raccontare la vita di un mito

“Ayrton Senna Forever”, una mostra per raccontare la vita di un mito

L’esposizione sul pilota in programma al Mauto dal 24 aprile al 1° ottobre 2024


Dalle esperienze sui kart fino alle monoposto di Formula 1 la mostra Ayrton Senna Forever in programma al MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre 2024 raccoglie le auto più significative guidate da Senna nel corso della sua carriera dalla prima Formula Ford all’ultima Williams. Le vetture saranno corredate da documenti pubblicazioni e memorabilia: tra questi la più completa raccolta delle tute da corsa e dei caschi del pilota e un’ampia selezione di tutte le pubblicazioni uscite nel mondo su Ayrton Senna. Il filo rosso della carriera sportiva del pilota si arricchisce di elementi intimi e personali restituiti al pubblico attraverso l’ampia documentazione riunita negli spazi del Museo dell’Automobile. Tra filmati in Super8 e installazioni audiovisive spiccano le centinaia di fotografie scattate dai più grandi autori dell’epoca che contribuiscono a costruire un ritratto a tutto tondo di Ayrton Senna: dall’amico e fotografo Angelo Orsi a Keith Sutton da Ercole Colombo a Bernard Asset da Steven Tee a Rainer Schlegelmilch. E sono già passati trent’anni. Ma il mito di Ayrton Senna è sempre più vivo. Lo riportiamo tra noi con una rilettura monografica di ampia visione curata da Carlo Cavicchi: la mostra il testo i talk. Ayrton Senna Forever è un palinsesto narrativo appassionante e rigoroso che proietta sul Mauto la storia e le vicende di Ayrton Senna grande brasiliano straordinaria e inarrivabile figura pilota eccezionale e fenomeno mediatico e popolare divenuto intramontabile soprattutto dopo la sua tragica fine che lo ha trasfigurato nell’epica icona di s stesso proiettandolo nel firmamento delle grandi star della nostra epoca dice Benedetto Camerana Presidente Museo Nazionale dell’Automobile.

 dal: 23 apr, 2024 al: 5 ott, 2024
Mostre “Verso la nuova Galleria dei Re” con le statue dei faraoni che arrivano nell’atrio

“Verso la nuova Galleria dei Re” con le statue dei faraoni che arrivano nell’atrio

Allestimento temporaneo al Museo Egizio, a partire dal 23 aprile, per i lavorio dedicati al bicentenario


Le statue di dei e faraoni della Galleria dei Re del Museo Egizio saranno protagoniste a partire dal 23 aprile di un nuovo allestimento temporaneo nell’atrio e sotto le arcate del Museo Egizio e dell’Accademia delle Scienze dal titolo Verso la nuova Galleria dei Re . L’esposizione frutto della collaborazione tra le due istituzioni offrirà fino a ottobre ai visitatori una suggestione dell’origine del Museo 200 anni fa quando arrivarono a Torino le grandi sculture di faraoni e divinità. Nel 1823 queste infatti assieme a migliaia di reperti della collezione Drovetti varcarono la soglia del palazzo barocco che oggi ospita il Museo Egizio e l’Accademia delle Scienze e furono sistemate al piano terreno e nella corte. Un anno dopo nacque a Torino il primo Museo Egizio al mondo. L’allestimento richiama la posizione originale delle statue nei cortili dei grandi templi dell’antico Egitto dove le divinità e i faraoni pur manifestando la propria ieraticità e autorevolezza mantenevano uno stretto legame con i fedeli. In questo nuovo allestimento il visitatore potrà cogliere dettagli dei reperti che prima non erano fruibili come le iscrizioni geroglifiche sulla parte alta del trono della statua di Tutmosi I o come la parte posteriore del copricapo del sovrano Horemheb o il suo naso che da lontano dà la falsa impressione di essere all’insù a causa di un restauro ottocentesco. La maggiore vicinanza alle statue permette al visitatore di fruirle meglio senza nulla togliere alla loro imponenza. Da 200 anni Museo Egizio e Accademia delle Scienze condividono il palazzo barocco già Collegio dei Nobili intrecciano attività iniziative studi e ricerche condividono uomini e studiosi da Bernardino Drovetti a Jean Fran ois Champollion e persino alcuni direttori dell’Egizio: da Ernesto Schiaparelli a Silvio Curto ma soprattutto sono chiamati insieme a mantenere e valorizzare un patrimonio di collezioni e di storia.

 dal: 19 apr, 2024 al: 19 lug, 2024
Mostre “Arrivare in Tempo”, alla Pinacoteca Agnelli la più grande mostra dedicata a Salvo

“Arrivare in Tempo”, alla Pinacoteca Agnelli la più grande mostra dedicata a Salvo

Si inaugurerà il 1 novembre 2024 l’esposizione con le opere dell’artista siciliano trapiantato a Torino


In occasione della stagione espositiva autunnale Pinacoteca Agnelli presenterà Arrivare in Tempo la più grande mostra postuma dedicata all’artista Salvo Leonforte 1947 Torino 2015 da venerdì 1 novembre 2024 a domenica 25 maggio 2025 negli spazi museali torinesi. La mostra proporrà un percorso attraverso l’opera di Salvo evidenziando come la sua pittura nei grandi cicli tematici ripetuti nell’attenzione verso i temi della storia dell’arte e nello studio della luce sia sempre stata in continuità con le sue prime ricerche concettuali. Arrivare in tempo sarà la più grande mostra dedicata all’opera di Salvo dopo la sua morte nel 2015. Nato in Sicilia dal 1956 Salvo ha vissuto a Torino dove dapprima si è avvicinato all’Arte Povera e ai linguaggi dell’arte concettuale per poi dedicarsi dal 1973 esclusivamente alla pittura scelta anticonvenzionale per il clima culturale di inizio anni Settanta. Controcorrente anche nel panorama italiano Salvo ha portato avanti per quarant’anni una ricerca e una riflessione critica uniche nei confronti del medium pittorico. La mostra retrospettiva a lui dedicata metterà in luce questa traiettoria assolutamente originale sottolineando con uno sguardo inedito come la pittura di Salvo non sia in contrapposizione con il suo primo periodo concettuale ma ne assorba caratteristiche e intenzioni inserendosi coerentemente nel suo percorso artistico.

 dal: 5 apr, 2024 al: 3 dic, 2024
Mostre La Gam di Torino a ottobre celebra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”

La Gam di Torino a ottobre celebra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”

L’evento che si inaugura il 16, in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi


Nell’anno internazionalmente dedicato all’Impressionismo dal 16 ottobre 2024 al 9 marzo 2025 la GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta la mostra Berthe Morisot. Pittrice impressionista che celebra la storia e il percorso artistico dell’unica donna tra i fondatori del movimento impressionista. L’esposizione è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei GAM Torino e 24 ORE Cultura Gruppo 24 ORE a cura di Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin in collaborazione con il Mus e Marmottan Monet di Parigi istituzione che vanta la più grande raccolta di opere di Berthe Morisot da cui provengono importanti dipinti e con la consulenza scientifica di Sylvie Patry tra i maggiori esperti internazionali di Morisot. La mostra illustra il legame di Morisot con la poetica del movimento e fa emergere il suo personalissimo timbro nel cogliere la labilità dell’attimo a simbolo della fragilità dell’esistenza capace di rappresentare con grazia gli elementi della natura e della realtà. L’allestimento della mostra accoglie anche un display appositamente ideato per il percorso espositivo di Stefano Arienti artista italiano tra i più riconosciuti che crea un confronto con Morisot e i valori del linguaggio impressionista a cura di Chiara Bertola Direttrice della GAM. Grande interprete della Nouvelle Peinture Berthe Morisot ha avuto un ruolo importante nella storia del movimento partecipando a sette delle otto mostre impressioniste che si sono tenute dal 1874 al 1886 unica assenza nel 1879 per la nascita della figlia . Nel 1874 Berthe sposa Eugène Manet fratello di douard entrando di diritto nella famiglia. Indipendentemente dalla presenza di Manet il più importante artista del suo tempo Morisot continua a vivere intensamente la propria vicenda creativa legandosi in modo diretto al gruppo.

 dal: 4 apr, 2024 al: 25 set, 2024
Mostre Dalla Bianchina di Fantozzi alla Jeep di “Jurassic Park”, in mostra le auto da film

Dalla Bianchina di Fantozzi alla Jeep di “Jurassic Park”, in mostra le auto da film

Il progetto in programma dal 12 al 21 aprile negli storici spazi del Lingotto Fiere


Nell’universo della cultura pop pochi elementi hanno il potere evocativo e l attrattiva delle automobili apparse nelle pellicole cinematografiche e nei fumetti. Proprio da questa ispirazione nasce Cult Cars Movies un progetto trasversale di exhibit design a cura di GL events Italia che vuole unire cinema e automotive cultura e tradizione presentando al pubblico di Torino i veicoli simbolo di alcuni film cult della cultura pop comics attraverso la mostra. Dal leggendario Herbie il Maggiolino Tutto Matto protagonista di folle corse nei film Disney alla mitica Jeep con cui i protagonisti di Jurassic Park fuggono dai dinosauri fino alle Mini Cooper che sfrecciano tra le strade di Torino in The italian Job: queste e altre icone dell automotive che hanno segnato indelebilmente la cultura pop e cinematografica sono le protagoniste di Cult Cars Movies. I veicoli sono ospitati all’interno di due manifestazioni in programma ad aprile a Lingotto Fiere: Torino Comics da venerdì 12 a domenica 14 aprile e AMTS Auto Moto Turin Show da venerdì 19 a domenica 21 aprile la nuova manifestazione interamente dedicata alla passione delle due e quattro ruote. La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino il Museo dell’Automobile di Torino e Film Commission Torino Piemonte. Il progetto è presentato venerdì 19 aprile alle ore 17 Sala Azzurra Padiglione 3 durante l’evento AMTS Auto Moto Turin Show in una tavola rotonda moderata da Andrea Farina di Motor1. Ecco i modelli in esposizione che saranno accompagnati dalle locandine dei film e delle serie: Jeep Wrangler Jurassic Park 1993 Steven Spielberg Jaguar E type Diabolik 2021 Manetti Bros Mini Cooper The Italian Job 1969 Peter Collinson Fiat 500 Lupin manga e anime 1967 1981 Ferrari 308 GTS Magnum P.I. serie tv 1980 1988 Autobianchi Bianchina Fantozzi 1975 Luciano Salce Mercedes 204 D In viaggio con papà 1982 Alberto Sordi VW Maggiolino Herbie 2005 Angela Robinson

 dal: 30 mar, 2024 al: 25 apr, 2024
Mostre Pasquetta ultimo giorno per ammirare alla Gam le opere di Francesco Hayez

Pasquetta ultimo giorno per ammirare alla Gam le opere di Francesco Hayez

In 139 giorni di esposizione la mostra ha conquistati 81.400 visitatori


Chiude il giorno di Pasquetta lunedì 1 aprile la grande mostra che la GAM di Torino dedica al genio romantico di Francesco Hayez. Aperta al pubblico lo scorso 17 ottobre in questi 139 giorni di apertura la mostra è stata già visitata da oltre 81.400 persone con lunghe code in alcuni giorni festivi a testimonianza dell’interesse per la maestria del pittore per i molti capolavori e anche per l’assoluta originalità del percorso che per la prima volta pone a confronto i dipinti e i disegni consentendo di ricostruire e di comprendere il procedimento creativo di Hayez di svelarne tecniche e segreti e di introdurre il visitatore direttamente nel suo atelier. La mostra presenta oltre 100 opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private cui si aggiungono alcuni importanti dipinti dell’artista custoditi alla GAM come il Ritratto di Carolina Zucchi a letto L’ammalata e l’Angelo annunziatore. Oltre alle opere inedite o poco viste si possono ammirare in mostra alcuni dei capolavori più popolari come La Meditazione dei Musei Civici di Verona Galleria d Arte Moderna Achille Forti e l’Accusa segreta dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia cui è accostato Il Consiglio alla Vendetta prestigioso prestito proveniente da Liechtenstein. The Princely Collections Vaduz Vienna. L’esposizione Hayez. L’officina del pittore romantico è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei GAM Torino e 24 ORE Cultura Gruppo 24 ORE a cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera da cui proviene un importante nucleo di circa cinquanta disegni e alcuni tra i più importanti dipinti molti dei quali si trovavano nello studio del pittore per quarant’anni professore di pittura all’Accademia.

 dal: 27 mar, 2024 al: 8 apr, 2024
Mostre A Palazzo Chiablese inaugura “Guercino. Il mestiere del pittore” per la mostra evento

A Palazzo Chiablese inaugura “Guercino. Il mestiere del pittore” per la mostra evento

L’esposizione si apre il 23 marzo. Da vedere ci sono oltre 100 capolavori del Seicento


Guercino. Il mestiere del pittore è la mostra evento che inaugura il 23 marzo a Palazzo Chiablese all’interno dei Musei Reali di Torino. In esposizione oltre 100 opere di Guercino e di artisti coevi provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni tra cui il Prado e il Monastero dell’Escorial per presentare la grande arte del Maestro emiliano e insieme raccontare il mestiere e la vita dei pittori del Seicento in un affascinante grande affresco del sistema dell’arte. Dall’importante nucleo delle collezioni sabaude a molti altri raffinati e monumentali capolavori di Guercino una mostra sorprendente che tra le novità per la prima volta dopo 400 anni riunifica anche il ciclo di dipinti commissionati a Bologna da Alessandro Ludovisi futuro papa Gregorio XV. Al centro dell’esposizione è il mestiere del pittore nel Seicento esemplificato sulla figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell’epoca. Ripercorrendo temi e aspetti che attraversano tutta la carriera del Maestro grazie a capolavori di primo piano la mostra intende dare conto più in generale della professione del pittore a quel tempo: le sfide del mestiere i sistemi di produzione l’organizzazione della bottega le dinamiche del mercato e delle committenze i soggetti più richiesti. A partire dal significativo nucleo di dipinti e disegni appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale oltre cento opere del Maestro emiliano e di artisti coevi come i Carracci Guido Reni e Domenichino provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni compresi il Museo del Prado di Madrid e il Monastero di San Lorenzo a El Escorial daranno vita a un grande affresco del sistema dell’arte nel Seicento guidati dal talento di quel mostro di natura e miracolo da far stupir che fu Guercino secondo la definizione che ne diede Ludovico Carracci impressionato dal suo talento. Guercino grazie a una strutturata bottega e alla ricchissima documentazione lasciata alla rete di mentori e intermediari ai rapporti con tanti e diversi committenti richiesto come fu da borghesi nobili pontefici e prelati ma anche dalle più prestigiose corti europee diventa l’exemplum perfetto della vita dell’iter creativo e del mestiere di ogni pittore. Le importanti opere riunite a Torino nell’occasione inclusi due dipinti inediti di collezioni private e le tele che permettono lo straordinario ricongiungimento dopo 400 anni del ciclo Ludovisi sono dunque particolarmente significative per questo racconto sviluppato in 10 sezioni tematiche tra confronti parallelismi testimonianze.

 dal: 21 mar, 2024 al: 21 lug, 2024
Mostre “Vette d’Arte”, a Sestriere la mostra dedicata alle arti visive del tempo presente

“Vette d’Arte”, a Sestriere la mostra dedicata alle arti visive del tempo presente

L’esposizione si terrà fino al 29 marzo nella sala conferenze dell’ufficio del Turismo


È stata inaugurata nel pomeriggio di sabato 16 marzo la VIII Edizione della Rassegna Artistica Internazionale Vette d’Arte allestita nella sala conferenze dell’ufficio del Turismo di Sestriere. A fare gli onori di casa sono stati il Sindaco di Sestriere Gianni Poncet il Vicesindaco Francesco Rustichelli e la consigliera Emanuela Ruspa Tedeschi che hanno ringraziato il dott. Enzo Nasillo critico d arte e curatore dell’evento ed anche la prof.ssa Marisa Daffara membro del comitato critico scientifico. Un evento organizzato dall’Associazione Culturale Orizzonti Contemporanei e promossa da Alhena Editore l’esposizione accoglie e propone quelle che sono le tendenze delle arti visive nel presente. Venti gli artisti selezionati provenienti da ogni parte della penisola e in alcuni casi dall’estero dopo un rigoroso ed articolato processo di selezione elaborato da un comitato critico scientif ico appositamente costituitosi per l evento. La kermesse terminerà sabato 29 marzo quando alle ore 16.00 avrà luogo la cerimonia conclusiva di premiazione unitamente a quella dei partecipanti al Premio Cime Letterarie 2024. L’evento beneficia del patrocinio del Comune di Sestriere della Regione Piemonte della Città Metropolitana di Torino contestualmente a quello dell’AICS Associazione Italiana Cultura e Sport .

 dal: 18 mar, 2024 al: 28 mar, 2024
Mostre Porte aperte il 15 marzo nella Cineteca del Museo del Cinema di via Sospello 195/a

Porte aperte il 15 marzo nella Cineteca del Museo del Cinema di via Sospello 195/a

I locali conservano 2.200.000 opere tra film, documenti d’archivio, fotografie, apparecchi e oggetti d’arte


Il 15 marzo 2024 il Museo Nazionale del Cinema apre le porte della sua Cineteca di via Sospello 195 a per un esclusivo appuntamento dedicato agli appassionati che desiderano scoprire il ricco patrimonio dell’archivio filmico e di parte delle collezioni di Apparecchi del Museo. All’interno del laboratorio i visitatori avranno l’esclusiva possibilità di seguire le principali fasi del passaggio da pellicola a file digitale 4K potendo osservare il funzionamento dal vivo di una scan station di ultima generazione. A completamento della visita la possibilità di ammirare e conoscere alcuni degli apparecchi di grandi dimensioni conservati all’interno dei locali della cineteca. Sono previsti due turni uno alle ore 10:00 e uno alle ore 15:00. La visita sarà condotta dal Responsabile della cineteca Gabriele Perrone e dalla Responsabile della collezione apparecchi Raffaella Isoardi. L’evento è a numero chiuso e l’accesso è previsto previa prenotazione all’indirizzo [email protected] Il Museo conserva un ingente patrimonio di materiali rari e preziosi in molti casi unici al mondo che conta oltre 2.200.000 opere tra film documenti d’archivio fotografie apparecchi e oggetti d’arte manifesti memorabilia del cinema volumi e registrazioni sonore in una collezione considerata tra le più preziose al mondo. Sono documentati tre grandi filoni tematici: l’archeologia del cinema la fotografia e la storia del cinema. Composta da un numero importante di materiali nei più diversi formati e supporti tra cui il nitrato la collezione della Cineteca conta oggi più di 30.000 film in pellicola e 48.000 film su altri supporti rappresentativi delle diverse epoche e filmografie da Giovanni Pastrone a Werner Herzog con oltre 100 lungometraggi e più di 800 produzioni mute su pellicola. Non solo bobine ma anche macchine da presa storiche fotografie d’archivio e un laboratorio per restaurare e digitalizzare un patrimonio archeologico che andrebbe altrimenti perduto a causa del deterioramento dato dal tempo. Tra i numerosi titoli ad oggi restaurati ricordiamo: Cabiria Il Fuoco la serie Maciste e La guerra e il sogno di Momi fino ai più recenti Quien sabe? Todo modo e Santa Maradona. La collezione degli Apparecchi conta 12.000 dispositivi oggetti d’arte e stampe dell archeologia del cinema e 9.500 apparecchi in parte conservati nel caveau in parte nei locali della cineteca e testimonia sia la storia della tecnica del cinema sia la storia della riproduzione sonora e soprattutto quella della fotografia a cui è dedicata un’ampia sezione.

 dal: 11 mar, 2024 al: 15 lug, 2024
Mostre “Insurrezioni. Fotografie di una protesta”: una mostra per capire il dissenso

“Insurrezioni. Fotografie di una protesta”: una mostra per capire il dissenso

L’esposizione negli spazi di Flashback Habitat in corso Giovanni Lanza 75


Con la direzione artistica di Alessandro Bulgini Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee ha inaugurato il 1 marzo Insurrezioni. Fotografie di una protesta : tre modi di fare e raccontare rivoluzioni e proteste in un’unica mostra. L’esposizione è aperta al pubblico fino al 2 giugno 2024 negli spazi di corso Giovanni Lanza 75. I protagonisti della tripersonale sono Chris Suspect con Path to Insurrection progetto curato da Jacopo Buranelli Enrico Gili con Yellow Movement curato da Patrizia Bottallo e Angelo Quattrocchi con WOUNDED KNEE Indiani alla riscossa curato da Lapo Simeoni. L’allestimento della mostra è stato pensato a stanze alternate per far sì che i tre racconti si contaminino a vicenda andando formare un racconto più complesso e sfaccettato. Sono più di centocinquanta le fotografie in esposizione. Il comune denominatore dei progetti è l’energia dirompente che ne scaturisce. La comunità non è più passiva ma attiva. La cosa interessante delle insurrezioni al di là delle ideologie è lo scollamento tra il pensare e il fare: la persona che prima contestava dal divano di casa decide di mettersi in strada e cambiare la propria esistenza e quella degli altri. Ci si espone. Questa mostra diventa uno stimolo per riflessioni importanti sulle proprie posizioni esistenziali . Queste le parole del Direttore artistico Alessandro Bulgini. Dalla street photography di Chris Suspect che documenta le proteste politiche a Capitol Hill alla rivoluzione pacifica degli ombrelli gialli ad Hong Kong di Enrico Gili fino alla resistenza degli Indiani d’America negli anni 70 raccontata da Angelo Quattrocchi: una mostra che diventa dunque stimolo per riflessioni importanti sulle proprie responsabilità come membri di una comunità.

 dal: 1 mar, 2024 al: 4 giu, 2024