Vivi Torino

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Eventi

Mostre “Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fréjus”, una mostra per ricordare la storia

“Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fréjus”, una mostra per ricordare la storia

L’esposizione al Museo del Risorgimento durerà fino al primo novembre prossimo


Il 17 settembre di 150 anni fa si inaugurava a Bardonecchia e Modane la prima galleria ferroviaria al mondo attraverso una catena montuosa tre giorni di festeggiamenti celebrarono questo passaggio storico nei collegamenti europei. TELT promotore pubblico della Torino Lione e Museo Nazionale del Risorgimento Italiano propongono un viaggio in quella storia: a Palazzo Carignano di Torino sede del Museo e del Parlamento Subalpino che nel 1857 decretò l’opera continua fino al 1 novembre la mostra Di pietra e ferro: 150 anni del Traforo del Fr jus . Il percorso espositivo sarà inaugurato questa sera alle 18 dal presidente e dal Direttore del Museo Mauro Caliendo e Ferruccio Martinotti e dal direttore generale di TELT Mario Virano. l Traforo del Frejus spiega Caliendo vide la luce grazie all’insistenza tenace di Camillo Cavour il primo ministro di Vittorio Emanuele II nonostante critiche e contrarietà. Le sue parole io nutro ferma fiducia che voi coronerete la vostra opera con la più grande delle imprese moderne deliberando il perforamento del Moncenisio furono pronunciate in un appassionato discorso proprio qui a Palazzo Carignano nella Camera del Parlamento Subalpino che è il cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. La mostra DI PIETRA E FERRO racconta dunque una storia che ci appartiene una storia che porterà alla realizzazione di un’opera importantissima per lo sviluppo dell’Italia tra Ottocento e Novecento perch permise il collegamento con le grandi capitali d’Europa il progresso nelle infrastrutture nelle tecnologie e nei commerci. Una mostra che su questi temi saprà certamente suscitare riflessioni anche oggi. Lo scavo del Frejus aggiunge Virano è una storia di visione europea di innovazioni scientifico tecnologiche pionieristiche di lavoro che ha cambiato i destini dei territori interessati proiettandoli in Europa già a fine Ottocento lasciando importanti ricadute visibili ancora ai giorni nostri. Per questo a 150 anni dalla sua realizzazione e nell’Anno Europeo delle Ferrovie abbiamo voluto condividere il racconto di quell’epopea. Sentiamo la responsabilità di tramandare l’archeologia del sotterraneo raccogliendone le testimonianze e mettendole a disposizione di appassionati studiosi e grande pubblico. La mostra è un mix di messaggi e testimonianze del passato miniera di informazioni d’interesse storico ingegneristico di livello internazionale fortemente attuali e proiettati nel futuro. Abbiamo voluto porre l’accento su alcuni elementi di questa storia come uno sguardo alle nostre radici per guardare avanti convinti che le grandi sfide portino a grandi risultati. L’epopea del Frejus lo dimostra . Attraverso documenti originali dell’epoca voci immagini ricostruzioni e personaggi due percorsi paralleli nel Corridoio della Camera Italiana raccontano quei 14 anni di lavori: da un lato l’infrastruttura dalla proposta alla realizzazione fino alle celebrazioni inquadrata anche in un contesto di eventi internazionali dall’altro i protagonisti che furono motori dell’opera con le idee i politici Cavour e Menabrea le innovazioni scientifico tecnologiche gli ingegneri Sommeiller Grandis Grattoni il lavoro le società operaie i lavoratori locali e immigrati . L’esposizione riunisce documenti tavole foto e litografie provenienti dalla collezione storica di TELT e testimonianze originali provenienti dagli archivi del Museo: tutti questi materiali ricostruiscono i principali passaggi di quella che nel 1871 fu insieme al taglio dell’istmo di Suez una delle due grandi opere dell’Ottocento il primo grande cantiere binazionale. Si alternano progetti e relative reazioni istituzionali disegni della prima perforatrice meccanica usata per lo scavo xilografie pubblicate sui media dell’epoca che raccontano l’avanzamento dei lavori vedute dei paesaggi alpini di fine Ottocento cronache delle feste per l’inaugurazione del 1871 fino al Genio alato testimonianza voluta dalle società operaie di tutta Italia nel 1879 per celebrare il lavoro sul tunnel Bardonecchia Modane.

 dal: 20 set, 2021 al: 11 ott, 2021
Mostre Due opere di Orazio Gentileschi in mostra alla Galleria Sabauda

Due opere di Orazio Gentileschi in mostra alla Galleria Sabauda

Orazio Gentileschi è stato tra i più valenti pittori attivi a cavallo tra Cinquecento e Seicento


Due opere a confronto l occasione preziosa di vederle accanto un autore tra i più importanti del Cinquecento e Seicento italiani da riscoprire. Dal 7 settembre nell’ambito dei progetti di collaborazione con musei italiani e stranieri l occasione è fornita dai Musei Reali che ospitano al primo piano della Galleria Sabauda fino al 12 dicembre l’opera di Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’evento offre una straordinaria opportunità di un confronto diretto con l’Annunciazione capolavoro dello stesso artista celebre seguace di Caravaggio. La pinacoteca già arricchita nel 2018 con due acquisizioni di Carol Rama e Carlo Mollino è stata inoltre in parte riallestita in occasione di questa nuova mostra dossier in particolare in riferimento al settore dedicato ai pittori Caravaggeschi e ai Maestri lombardi di primo Seicento. La collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia dopo la presenza del San Giovanni Battista di Caravaggio delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma pone ancora una volta l’accento sul filone dedicato ai grandi artisti influenzati dal Merisi e consolida un altro obiettivo dei Musei Reali: il potenziamento delle relazioni con altri musei e istituzioni nazionali con la prospettiva di costruire una rete virtuosa che accentui e valorizzi le ricchezze di ciascuna realtà. Il confronto tra queste due opere di Orazio Gentileschi uno dei pittori più acclamati a cavallo tra Cinquecento e Seicento permette di accostarsi al suo metodo di lavoro che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene. Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo dipinto tra il 1615 e 1620 e proveniente dal monastero di San Francesco al Borgo di Todi dove fu ritrovato nel 1973 ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino donata dallo stesso artista al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda. Nella prima opera Cecilia aristocratica romana che si convertì al cristianesimo e subì il martirio per decapitazione intorno al 230 d.C. ha il capo coronato di fiori simbolo di castità e sfiora con le dita la tastiera di una spinetta accompagnando con la musica il tacito canto di preghiera ispirato dalle note dello spartito offertole da un angelo. L’esistenza di un unico modello figurativo reinterpretato con lievi varianti è evidente dalla comparazione con l’Annunciazione. Una lettera inviata insieme al dono rivela la consapevolezza di Gentileschi dell’altissima qualità dell’opera e il suo desiderio di accattivarsi i favori del duca per essere chiamato al servizio della corte torinese sottolineato anche dalla scelta del soggetto un vero e proprio omaggio ai Savoia che si erano fregiati dell’ordine cavalleresco dell’Annunziata. Nella tela di Perugia le figure emergono dall’oscurità investite da una luce che esalta la definizione del disegno e accende i valori cromatici della veste rossa di Cecilia della sua candida camicia e della tunica ocra dell’angelo la regia si fa invece più complessa nella tela torinese dove il chiarore naturale della luce divina penetra nella stanza svelando i dettagli dell’ambiente domestico. Nella scelta compositiva nel sapiente uso della luce e nell’utilizzo di una gamma cromatica elaborata e preziosa Gentileschi riesce a coniugare con grande abilità l’impostazione arcaica derivata dalla tradizione quattrocentesca fiorentina con le novità del realismo caravaggesco e della lezione fiamminga da Rubens a van Dyck.

 dal: 7 set, 2021 al: 6 dic, 2021
Mostre Due mostre a Palazzo Madama tra arte e religione fino al 30 agosto

Due mostre a Palazzo Madama tra arte e religione fino al 30 agosto

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare le due esposizioni può farlo in quest’ultima settimana di apertura


Ultima settimana utile per i visitatori per scoprire due mostre di grande impatto ospitate fino a lunedì 30 agosto da Palazzo Madama La prima si chiama La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane e si concentra sul prezioso affresco realizzato da Antoniazzo Romano 1435 1508 alla vigilia del Giubileo del 1500 presentato per la prima volta al pubblico dopo un lungo e complesso restauro si trovava in origine nel transetto meridionale della vecchia basilica sopra l’altare della cappella Orsini. Durante i lavori per la costruzione del nuovo San Pietro l’affresco fu staccato dalla parete e nel 1574 fu collocato in una nicchia dietro un altare a ridosso del muro che divideva l’antica chiesa dal cantiere del nuovo San Pietro. Qui continuò a raccogliere la devozione dei fedeli e soprattutto delle donne in attesa del parto. Rimosso anche da questo luogo nel 1605 venne poi portato nelle Grotte Vaticane e nel 1616 trovò definitiva collocazione in una cappella appositamente ricavata sotto il pavimento della basilica. L’immagine della Madonna delle Partorienti o degli Angeli come veniva chiamata nel Cinquecento venne allora ridotta di dimensione perdendo l’originaria mandorla con variopinte figure di cherubini che tuttavia si possono ammirare nell’inedita e attendibile proposta ricostruttiva presentata in mostra. L altra mostra di Palazzo Madama si intitola Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte Valle d’Aosta Svizzera e Savoia : curata da Simonetta Castronovo espone una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento provenienti da tutte le diocesi del Piemonte e raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio e alle titolazioni di determinate chiese locali oltre ad alcuni esemplari dalla Svizzera e dall’Alta Savoia. Documentati già dall’XI secolo per contenere la reliquia del cranio di certi santi i busti sono a tutti gli effetti dei ritratti in oreficeria solitamente in rame o in argento dorato spesso arricchiti da pietre preziose vetri colorati e smalti. Una produzione specificatamente medievale in cui convivono il gusto per il ritratto di tradizione classica e le pratiche devozionali teorizzate da alcuni ecclesiastici e filosofi del XII secolo secondo cui la contemplazione dell’immagine di un santo realizzata con materiali preziosi poteva condurre il fedele verso l’elevazione spirituale. I busti e le teste reliquiario si configurano quindi come opere di valenza doppia: sia opere d’arte sia ricettacolo delle reliquie dei santi che rappresentano e in quanto tali oggetto della venerazione dei fedeli.

 dal: 24 ago, 2021 al: 6 nov, 2021
Mostre Camera annuncia la mostra “Martin Parr. We ❤   Sports” che si terrà in occasione delle Atp Finals

Camera annuncia la mostra “Martin Parr. We ❤ Sports” che si terrà in occasione delle Atp Finals

L'evento con 150 immagini in via della Rosine dal 28 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022


Le Atp Finals che giocheranno in autunno a Torino accendono la città sul tema sporta attraverso diversissimi punti di vista. In primis quello dell arte. Così Camera Centro Italiano per la fotografia annuncia Martin Parr. We Sports la grande mostra d’autunno che avrà per protagonista un mito assoluto della fotografia contemporanea. L’esposizione sarà realizzata in collaborazione con Gruppo Lavazza partner istituzionale e storico sostenitore di Camera e con Magnum Photos viene allestita proprio in occasione delle Nitto Atp Finals e si terrà a Torino dal 28 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022 in via delle Rosine 18. Martin Parr. We Sports a cura di Walter Guadagnini con la collaborazione di Monica Poggi ripercorrerà la carriera del celebre autore inglese classe 1952 membro di Magnum Photos attraverso circa 150 immagini dedicate a svariati eventi sportivi con un focus tematico incentrato sugli scatti realizzati da Parr su commissione del Gruppo Lavazza in occasione dei più rilevanti tornei di tennis degli ultimi anni. Sono entusiasta di mostrare le fotografie sul tennis che sono state il risultato di una stimolante commissione ricevuta dal Gruppo Lavazza e allo stesso tempo di presentare una nuova selezione di immagini di sports realizzate nel corso della mia lunga carriera. commenta Martin Parr. Sono orgoglioso che Camera possa offrire al proprio pubblico una grande mostra dedicata allo sport e ai suoi valori ancor più in un anno che vede Torino diventare capitale internazionale del tennis con le Nitto Atp Finals straordinario momento di rilancio per la città. La mostra di Marin Parr uno dei più autorevoli esponenti della fotografia contemporanea è il più recente frutto della fertile collaborazione con due dei nostri Partner Istituzionali Magnum Photos e Gruppo Lavazza che ringrazio per la fiducia costantemente dimostrata nei confronti di Camera: non vediamo l’ora di poter accogliere migliaia di torinesi e di ospiti da ogni parte del mondo dichiara Emanuele Chieli Presidente di Camera.

 dal: 20 ago, 2021 al: 1 mar, 2022
Mostre Flashback dal 4 al 7 novembre nella nuova sede della Caserma di via Asti

Flashback dal 4 al 7 novembre nella nuova sede della Caserma di via Asti

Con il claim “l’arte è tutta contemporanea”, la fiera, come sempre, presenterà opere moderne e antiche


La fiera Flashback l’arte è tutta contemporanea annuncia le date della sua IX edizione che si terrà in presenza dal 4 al 7 di novembre 2021 a Torino con la grande novità del cambio di sede. A ospitare Flashback sarà infatti l’antica Caserma Dogali conosciuta come la Caserma di Via Asti messa a disposizione da CDP Immobiliare SGR Gruppo Cassa Depositi e Prestiti . Di fatto Flashback duplicherà i propri spazi espositivi per meglio accogliere le numerose gallerie e per dare maggior respiro a tutte quelle iniziative che connotano la fiera: Flashback special project exhibition lab sound storytelling talk video food drink. L’edificio di valore documentario del gusto eclettico della fine del XIX secolo attualmente intitolato ad Alessandro La Marmora è situato in Via Asti 22. La nuova sede centralissima a soli 5 minuti a piedi da piazza Vittorio Veneto mantiene le forme originarie sia per quanto riguarda la distribuzione planimetrica sia per la soluzione architettonica delle facciate e si inserisce in quel diffuso filone eclettico che utilizza marcati motivi neogotici per le costruzioni di carattere militare. L’allestimento degli spazi sarà a cura dell’architetto Carlo Alberto de Laugier e utilizzerà le quinte scenografiche della struttura in un inedito gioco di contrasti attivati dall’utilizzo del colore caratteristica peculiare di Flashback. Questa edizione sarà all’insegna del BE BACK il momento che auspichiamo ci rimetterà in pista afferma Ginevra Pucci Direttrice e Fondatrice di Flashback insieme a Stefania Poddighe e la Caserma Dogali ha le dimensioni più giuste per far convivere galleristi e pubblico in sicurezza. Inoltre per noi continua ad essere fondamentale il legame con la contemporaneità. Quindi ancor più degli scorsi anni il tema l’immagine e la scelta di questa importante e suggestiva sede saranno parte integrante del nostro racconto. Non vediamo l’ora dunque di svelarvi a settembre tutti i contenuti oltre all’elenco delle gallerie partecipanti a questa nona edizione . La collocazione così centrale permetterà inoltre a collezionisti e visitatori di approfittare ancor di più della città e di tutte le proposte della settimana dell’arte torinese sottolinea Stefania Poddighe che aggiunge Un elemento che rimane invariato è invece la formula senza limitazioni temporali’ delle proposte delle gallerie. Fedeli a quello che è il nostro motto e cioè l’arte è tutta contemporanea . Le application riservate alle gallerie sono aperte e lo rimarranno sino al 15 settembre.

 dal: 20 ago, 2021 al: 11 dic, 2021
Mostre Reggia di Venaria: ultimi dieci giorni per ammirare le drammatiche fotografie sull'Afghanistan di Paolo Pellegrin

Reggia di Venaria: ultimi dieci giorni per ammirare le drammatiche fotografie sull'Afghanistan di Paolo Pellegrin

L’esposizione presenta oltre 200 immagini realizzate direttamente negli scenari dei principali conflitti armati


La fotografia di Paolo Pellegrin diventa drammaticamente attuale in questi ultimi 10 giorni della sua mostra antologica ospitata alle Sale delle Arti della Reggia di Venaria che chiuderà i battenti domenica 29 agosto prossimo. L’esposizione aperta al pubblico lo scorso 1 ottobre presenta oltre 200 fotografie realizzate direttamente negli scenari dei principali conflitti armati che dilaniano il mondo anche ovviamente l’Afghanistan. I toccanti reportage di Paolo Pellegrin indagano e tendono a dare risalto al modo in cui gli uomini reagiscono a guerre e massacri documentando situazioni come la fuga l’esodo dei rifugiati i tentativi di ricostruire una nuova vita fra macerie e speranza. Un’occasione imperdibile per vivere e riflettere quasi in presa diretta su fatti ed eventi che riguardano tutti noi. Paolo Pellegrin è nato a Roma nel 1964.Dopo aver studiato architettura il suo interesse si focalizza sulla fotografia. Dopo dieci anni all Agence Vu entra a far parte di Magnum Photos come nomine e nel 2001 diventando membro a pieno titolo nel 2005.Ha lavorato a contratto per Newsweek per dieci anni. Nella sua carriera ha ricevuto molteplici riconoscimenti internazionali tra cui il Robert Capa Gold Medal Award. Nel 2006 gli viene riconosciuto il W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography. Le sue foto sono state esposte in nu merosi musei e gallerie tra cui: La Maison Europ enne de La Photographie i Rencontres d Arles il San Francisco Museum of Modern Art la Corcoran Gallery of Art di Washington il MAXXI di Roma l’Aperture Foundation Gallery il Foam Fotografiemuseum Amsterdam e la Deichtorhallen ad Amburgo. Vive a Londra.

 dal: 18 ago, 2021 al: 11 ott, 2021
Mostre Lo Spazio Musa ospita fino al 20 settembre “Human condition”, la personale di Zhang Hongmei

Lo Spazio Musa ospita fino al 20 settembre “Human condition”, la personale di Zhang Hongmei

Le opere sono un mix di sentimenti contrastanti, gioia per le cose belle della vita e ansia per il futuro


L arte non va in vacanza a Torino. Per chi si trova in città durante i mesi estivi e in vista del Ferragosto fino al 20 settembre lo Spazio Musa di via Della Consolata 11 ospita Human condition la personale di Zhang Hongmei giovane e promettente artista cinese già considerata un astro nascente del collezionismo internazionale e molto attiva nel sociale che vanta numerose mostre allestite in tutto il mondo e diverse partecipazioni alla Biennale di Arte Contemporanea di Venezia. In mostra ci sono dipinti installazioni video sculture gioielli e ceramiche. Verranno inoltre realizzati diversi collegamenti in diretta con l’artista attualmente in Cina che dialogherà con i visitatori della mostra. Inaugurata lo scorso 29 giugno Human condition ha riscosso sin da subito un enorme successo da parte del pubblico che l’ha definita impattante ed emozionale fuori dai canoni dell’arte contemporanea e caratterizzata da uno stile ed un linguaggio unico nel panorama artistico mondiale. Alcuni l’hanno definita come un viaggio intorno al mondo poich in molte sue opere sono forti i richiami a diverse città come Londra e Parigi ma anche alla Cina soprattutto nella parte delle istallazioni di visi di antichi guerrieri forse la parte che più colpisce e coinvolge emozionalmente il visitatore. Le opere sono un mix di sentimenti contrastanti gioia per le cose belle della vita che a volte si mischia ad un velo di ansia per il futuro sempre con una consapevolezza dell’importanza dell’eredità che ci arriva dal passato. Una mescolanza emozionale che la porta ad avere un occhio estremamente lucido anche sul presente e sulle costrizioni e i condizionamenti del nostro vivere sociale evidenziato dalla spettacolare installazione Human Condition in cui una selva di personaggi donne uomini bambini avvolti in rossi sudari e completamente legati avanzano verso i visitatori. Simbolo delle nostre paure dei nostri lati oscuri . Il progetto accompagnato dal testo di Paola Gribaudo è realizzato da Pierluca Lobina coordinato da Raffaella Ravazzani con la collaborazione di Vincenzo Sanfo e il supporto di Giorgia Sanfo Clara Mussolin per Diffusione Italia e con la amichevole attenzione di Madeinartgallery di Milano.

 dal: 10 ago, 2021 al: 10 dic, 2021
Mostre Ferragosto alla Fondazione Musei e l'ingresso costa solo 1 euro

Ferragosto alla Fondazione Musei e l'ingresso costa solo 1 euro

L'iniziativa riguarda Mao, Palazzo Madama e Galleria d'Arte Moderna. Apertura dalle 10 alle 18


Anche quest’anno per la giornata di Ferragosto Fondazione Torino Musei propone ai suoi visitatori l’ingresso ridotto a 1 euro a GAM MAO e Palazzo Madama: per chi rimane in città la visita ai Musei Civici sarà un’occasione piacevole per immergersi nella cultura e nella bellezza del nostro patrimonio artistico. ORARI E TARIFFE I musei saranno aperti dalle 10 alle 18. Le mostre in corso nei tre musei di FTM saranno comprese nella tariffa speciale con le sole eccezioni di Viaggio controcorrente alla GAM e World Press Photo a Palazzo Madama che saranno invece a tariffa ordinaria secondo regolamento. Durante la giornata sarà inoltre proposto un ricco programma di visite guidate. La tariffa di 1 euro sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei. Le modalità di accesso al museo sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti. Tutte le info: www.fondazionetorinomusei.it Alla GAM Oltre alle collezioni permanenti del Novecento saranno accessibili con il biglietto unico a 1 euro le mostre Natura e verità. Il paesaggio come scelta 1861 1871 che pone l’accento sulle ricerche più audaci condotte sul fronte del paesaggio tra Piemonte e Liguria Sul principio di contraddizione una riflessione sulle opere di Francesco Barocco Riccardo Baruzzi Luca Bertolo Flavio Favelli e Diego Perrone Ancora Luce. Luigi Nervo dedicata alla figura e all’opera dell’artista torinese nel suo ultimo giorno di apertura e Alighiero Boetti in VideotecaGAM. Biglietto a tariffa ordinaria per la mostra Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920 1945 dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone della GAM e dei Musei Reali di Torino. Al MAO Accesso con biglietto unico a 1 euro alle cinque gallerie delle collezioni permanenti e alle esposizioni temporanee Krishna il divino amante una raffinata selezione di dipinti religiosi indiani esposti per la prima volta al pubblico e TOAsean Design progetto realizzato in collaborazione con IED Torino e CNA. Aggiungendo 1 si potrà visitare anche la mostra China goes Urban che racconta il fenomeno dell’urbanizzazione cinese e su scala globale A PALAZZO MADAMA Con il biglietto unico a 1 il pubblico potrà accedere alle collezioni permanenti e alle mostre temporanee inserite nel percorso: Ritratti d oro e d argento che propone una importante selezione di reliquiari medievali proveniente da Piemonte Valle d’Aosta Svizzera e Savoia e La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane l’affresco di Antoniazzo Romano esposto in anteprima assoluta al pubblico dopo un lungo e complesso restauro. Biglietto a tariffa ordinaria per la mostra World Press Photo 2021. LE VISITE GUIDATE: GAM ore 15: visita guidata alle collezioni del Novecento ore 16.30: Controcorrente. L’arte tra le due Guerre visita guidata alla mostra Viaggio controcorrente. MAO ore 15: visita guidata alle gallerie dedicate all’Asia Meridionale e Sud est asiatico Regione Himalayana e Paesi Islamici dell’Asia ore 16.30: Viaggio nelle new town cinesi visita guidata alla mostra China goes Urban PALAZZO MADAMA ore 15: L’architettura del tempo visita guidata al Palazzo ore 16.30: World Press Photo Exhibition 2021 visita guidata alla mostra Costo della visita guidata: 6 a partecipante 10 collezioni mostra . Prenotazione obbligatoria. Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 [email protected]

 dal: 9 ago, 2021 al: 9 set, 2021
Mostre Aperture notturne per un week-end all’insegna dell’arte ai Musei Reali

Aperture notturne per un week-end all’insegna dell’arte ai Musei Reali

Da giovedì 29 luglio a domenica 1 agosto, un fitto programma di eventi serali


I Musei Reali di Torino sono nuovamente pronti ad accogliere i visitatori con una fitta agenda di interessanti proposte serali tra arte e relax in uno dei luoghi simbolo della città i Giardini Reali restituiti interamente al pubblico dopo una lunga chiusura. Questa sera giovedì 29 luglio dalle 19.30 alle 23.30 c’è l’apertura straordinaria della Sezione Torino del Museo di Antichità e del Teatro Romano alla tariffa speciale di 2 euro. Negli stessi orari sarà possibile partecipare alla serata Una notte ai Giardini Reali organizzata da Club Silencio. Venerdì 30 luglio dalle 19 alle 23 sarà possibile visitare la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà e alle ore 21 partecipare al concerto Archi in concerto: Quartetto P. A R S. Per quanto riguarda la parte dei Giardini Reali sempre venerdì 30 luglio dalle 17 alle 19 si terrà il quarto appuntamento della rassegna Chiamata alle arti. Conversazioni in giardino sui piaceri della cultura . Sabato 31 luglio alle ore 16 sarà visibile la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà sarà il punto di partenza di un’altra visita speciale che guiderà i partecipanti ad esplorare un itinerario tra i reperti e i tesori esposti per giungere fino al Teatro Romano recentemente restituito al pubblico attraverso la splendida collezione permanente del Museo di Antichità. Le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria sabato dalle ore 15.30 e domenica dalle ore 11. Domenica 1 agosto infine alle 10 e alle 15 CoopCulture propone la visita alle Cucine collocate negli ambienti sotterranei del Palazzo Reale e all’Appartamento della Regina Elena situato nell’ala nord costruita dal 1684 e completato alla fine del Seicento. Francesca Annicchiarico

 dal: 29 lug, 2021 al: 2 ago, 2021
Mostre La Mostra della Ceramica di Castellamonte festeggia i suoi sessant'anni

La Mostra della Ceramica di Castellamonte festeggia i suoi sessant'anni

L’edizione 2021 si terrà dal 21 agosto al 12 settembre. Nel 1960 fu inaugurata da Giulio Andreotti


E’ uno degli eventi più importanti del Piemonte e finalmente quest’anno potrà andare scena e festeggiare la sua sessantesima edizione. Si tratta della Mostra della Ceramica di Castellamonte nel cuore del Canavese che festeggerà la sua sessantesima edizione dal 21 agosto al 12 settembre. La Mostra come noto fu ideata e promossa da Carlo Trabucco Sindaco di Castellamonte dal 1960 al 1964 valente giornalista scrittore e politico ed è stata più volte inaugurata da importanti cariche dello Stato. Dall’allora Ministro della Difesa Giulio Andreotti che inaugurò la prima edizione nel 1961 a Luigi Gui Ministro dell’Istruzione nel 1965 a Giancarlo Lombardi ministro dell’Istruzione 1995 fino ai numerosi presidenti della Regione Piemonte e della Provincia di Torino intervenuti nel corso degli anni. La mostra sottolinea l’Assessore alla cultura turismo e commercio Vittoria Poggio è un ponte tra passato e futuro che perfeziona la trasmissione di un antico sapere rendendo omaggio alla bellezza. La lavorazione della ceramica è un’arte secolare risalente all’età del bronzo quando gli uomini iniziarono a costruire oggetti per la conservazione degli alimenti. Diventata un’eccellenza Piemontese e italiana oggi è espressione artistica e contenitore di cultura scuola e tradizioni artigiane che si tramandano da generazioni. Il Piemonte è una terra dove si saldano abitudini antiche e impiego della tecnica ai massimi livelli. La Regione Piemonte è orgogliosa di sostenere iniziative come questa che mettono in vetrina la nostra storia e il nostro sapere . La sessantesima edizione avrà il suo cuore nel Ritorno alla Rotonda Antonelliana . Il grande piazzale circondato dalle imponenti mura della chiesa incompiuta di Alessandro Antonelli sede storica della Mostra potrà vedere dopo molti anni un’esposizione con grandi opere in ceramica realizzate principalmente da artisti di Castellamonte e del Canavese per sostenere e diffondere i loro pregevoli lavori e farli conoscere ad un pubblico sempre più vasto premiandoli anche per il loro costante legame con la città e il territorio.

 dal: 29 lug, 2021 al: 6 nov, 2021