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Timeup I rifugiati ambientali: il video di Rebecca, attivist di Fridays For Future Torino

I rifugiati ambientali: il video di Rebecca, attivist di Fridays For Future Torino

Per la rubrica Time’s up, si parla di migrazioni: le cause, i rischi e i numeri allarmanti entro il 2050


TORINO Questa settimana per la rubrica Time’s up parliamo di migrazioni. Nello specifico questo breve video affronta una tematica centrale nonch una nota dolente per il ventunesimo secolo quella dei rifugiati ambientali. Come sempre è un’attivist torinese del movimento Fridays For Future a darci un quadro generale ma completo della situazione. Rebecca studentessa di Scienze Internazionali presso l’Università degli Studi di Torino introduce subito al tema con un dato spiazzante: entro il 2050 saranno ben 200 milioni i rifugiati ambientali nel mondo. Si parla di persone costrette ad abbandonare la propria terra la propria casa e a fuggire sotto la pressione dei fattori climatici e ambientali. Tra gli elementi catalizzatori di questi flussi migratori spiccano l’uso di combustibili fossili come primaria fonte di energia la deforestazione e l’agricoltura e allevamento intensivi che innescano catastrofi naturali come alluvioni e desertificazioni. Tali migrazioni di massa forzate vedono il loro epicentro in Africa subsahariana India e America del Sud ma la vera domanda è: quali sono le destinazioni? VALENTINA D’ANTINO

 9 aprile, 2021
Timeup L’idrogeno: il video di Edoardo, attivist di Fridays For Future Torino

L’idrogeno: il video di Edoardo, attivist di Fridays For Future Torino

Per la rubrica Time’s up, si parla del “combustibile del futuro”, il vettore per eccellenza


TORINO Affrontiamo il tema con Edoardo studente di Scienze Internazionali presso l’Università degli studi di Torino nonchè attivist del gruppo scienza del movimento Fridays For Future che in apertura di questo breve video fa un’importante premessa: l’idrogeno spesso indicato genericamente quale fonte di energia è in realtà un vettore. Questo infatti non si trova in natura come elemento allo stato gassoso ma deve rinvenirsi in altri composti e molecole quali l’acqua o particolari combustibili fossili come il metano. Inevitabilmente quindi per essere estratto richiede un impiego di energia elettrica attraverso un particolare processo illustrato esaustivamente nel video. In breve mediante questo meccanismo si trasforma l’energia in idrogeno e la si riconverte all’abbisogno. Ecco perch questo non è appunto una fonte ma uno strumento idoneo ad immagazzinare energia particolarmente utile per limitare le dispersioni durante il trasporto di essa su lunghe distanze. Il suo utilizzo è salvifico poi per immagazzinare l’energia derivante da fonti rinnovabili la cui produzione essendo in varia misura influenzata da fattori ambientali e naturali difficilmente può essere costante. Grazie all’idrogeno si può garantire un flusso di corrente costante nel tempo perch nei periodi di massima produzione diviene possibile immagazzinare questo tipo di energia evitando peraltro i difetti connessi all’utilizzo di altri strumenti quali le batterie. Fatte queste premesse una questione resta irrisolta: l’idrogeno è veramente un combustibile sostenibile e a impatto zero? Errate corrige: quando nel video si parla di terre rare in realtà si vuole fare riferimento a minerali che sono di difficile estrazione perch situati spesso in zone di conflitto. Valentina D’Antino

 2 aprile, 2021
Timeup Alessio, attivist di Fridays For Future Torino, ci illustra in un video la correlazione fra carenze di acqua e cambiamenti climatici

Alessio, attivist di Fridays For Future Torino, ci illustra in un video la correlazione fra carenze di acqua e cambiamenti climatici

In mancanza di politiche concrete la scarsità di risorse idriche potrebbe produrre effetti disastrosi acuendo le disuguaglianze economiche e sociali


TORINO Il 22 marzo è stata la giornata mondiale dell’acqua World Water Day ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e dedicata quest’anno all’indagine sul legame che intercorre tra risorse idriche e cambiamenti climatici. Per la rubrica Time’s up affronta più diffusamente questo tema Alessio studente prossimo alla laurea in Ingegneria Ambientale che sta svolgendo un tirocinio sulla creazione di piani di Protezione Civile in cui è anche volontario nonch membro attivo del Gruppo Scienza di Fridays for Future Torino. Dati alla mano in questo breve video ci spiega come l’acqua sia l’elemento che accomuna le più svariate problematiche connesse al cambiamento climatico e come la penuria di risorse idriche sia il comune denominatore di crisi mondiali di carattere economico geopolitico e sociale. Basti pensare che ad oggi in tutto il mondo la percentuale di acqua dolce direttamente accessibile da fiumi e laghi non supera lo 0 025 dalle falde acquifere si aggiunge uno 0 75 e che non a caso il 40 della popolazione mondiale ne soffre la scarsità. Le aspettative per il futuro poi non sono di certo più rosee. Secondo il World Resources Institute infatti già nel 2030 ben 167 Paesi dovranno confrontarsi con la carenza di risorse idriche. Non fa eccezione l’Italia che registrerà una diminuzione quantitativa complessiva del 40 dell’acqua disponibile entro il 2080 a cui si sottrarrà un ulteriore 10 15 dovuto all’incremento dei consumi antropici Fonte CMCC . Anche guardando al passato spia degli effetti disastrosi prodotti dalla carenza di risorse idriche fu la crisi siriana del 2011 almeno in parte riconducibile secondo l’Imperial College London proprio alla crisi idrica verificatasi tra il 2006 e il 2011. Quali sono allora le possibili soluzioni? Tecnica ricerca e gestione delle risorse combinate ad un’azione mirata ed efficace contro i cambiamenti climatici. Valentina D’Antino

 26 marzo, 2021
Timeup Giustizia climatica e di genere: l’impatto della crisi sulle donne.

Giustizia climatica e di genere: l’impatto della crisi sulle donne.

Introduzione sul tema di Ines, attivist di Fridays for Future Torino, il 19 marzo al Giardino Grosa per lo sciopero globale per il clima


TORINO Questa settimana Ines attivist torinese di Fridays for future fa una riflessione veloce sul rapporto tra crisi climatica e disuguaglianza sociale di genere. Quella che segue è un analisi generale di un tema complesso che indubbiamente merita approfondimenti puntuali. Ciò che urge però è che tutti comprendano l’impossibilità di realizzare una giustizia climatica senza giustizia sociale per continuare a lavorare alla costruzione di un’uguaglianza che sia veramente alla portata di tutti. Anche in onore di questo obiettivo nonostante tutto il 19 marzo si svolgerà il prossimo sciopero globale per il clima cui come sempre siete tutti caldamente invitati a partecipare e che il Turinista compatibilmente con le restrizioni adottate seguirà in tempo reale aggiornandovi sugli sviluppi. Gli attivist di Fridays for Future Torino danno appuntamento al Giardino Grosa dalle ore 10:00 alle ore 18:00 del 19 marzo per un flash mob con dei cartelloni. IL TEMA Spesso il cambiamento climatico viene visto come una livella. Si è naturalmente portati a pensare che gli effetti di una crisi di tale portata non possano non colpire indistintamente tutti i cittadini del mondo . Eppure la realtà è un’altra. Gli effetti dell’emergenza climatica infatti si ripercuotono in modo molto diverso più intenso sulle fasce della popolazione la cui sussistenza è strettamente correlata alla reperibilità di risorse naturali. Tra i soggetti più esposti agli effetti dannosi connessi all’innalzamento delle temperature si trovano in una posizione particolarmente difficile le donne la spina dorsale dell’economia rurale in molti paesi in via di sviluppo. Queste pur essendo responsabili della nutrizione e della sicurezza alimentare a livello familiare detengono la percentuale più piccola di terra registrata. Inoltre il loro accesso a fattori di produzione è estremamente limitato come osservato dalla ONG belga Le Monde Selon les Femmes a href https: www.mondefemmes.org quand la preservation de lenvironnement passe aussi par legalite dans les menages enda graf sahel senegal targhet _blank https: www.mondefemmes.org quand la preservation de lenvironnement passe aussi par legalite dans les menages enda graf sahel senegal a e pressoch inesistente è la loro voce nei processi decisionali sulle politiche ambientali. A causa dei devastanti effetti del cambiamento climatico assolvere ai compiti tradizionali gli unici loro concessi diviene ogni giorno più difficile e pericoloso. L’effetto cascata creato dall’aumento delle temperature da cui derivano siccità e automaticamente un generale peggioramento delle condizioni igienico sanitarie le espone al rischio di contrarre malattie potenzialmente letali nonch a quello di restare vittime delle ondate di calore. Tuttavia questa è solo la punta dell’iceberg. Un’analisi più approfondita rivela che il cambiamento climatico produce un’infinità di altri effetti indiretti che nondimeno mettono quotidianamente a rischio la vita di moltissime donne. Basti pensare come riporta Valeria Barbi nel blog collettivo Le Nius a href https: www.lenius.it crisi climatica donne targhet _blank https: www.lenius.it crisi climatica donne a alle potenziali violenze o rapimenti cui ogni giorno in Africa Sub Sahariana 14 milioni di donne e 3 milioni di ragazze sono costrette ad esporsi durante i lunghi tragitti necessari per raccogliere legna e acqua. Un report dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura IUCN a href https: portals.iucn.org library sites library files documents 2020 002 En.pdf targhet _blank https: portals.iucn.org library sites library files documents 2020 002 En.pdf a poi sottolinea come gli effetti della crisi ambientale provochino un aumento smisurato della violenza diretta nei confronti delle donne attiviste comprese. Non stupisce quindi che complessivamente l’80 delle persone sfollate a causa del cambiamento climatico sia di genere femminile secondo quanto riportato nella Risoluzione del Parlamento europeo sulle donne le pari opportunità e la giustizia climatica. a href https: www.europarl.europa.eu doceo document A 8 2017 0403_IT.html target _blank https: www.europarl.europa.eu doceo document A 8 2017 0403_IT.html a Valentina D’Antino

 12 marzo, 2021
Timeup Fridays for Future Torino: Sara Diena ci parla di crisi climatica e pandemia

Fridays for Future Torino: Sara Diena ci parla di crisi climatica e pandemia

Un studio dell’Università di Cambridge ha individuato nell’innalzamento delle temperature globali e nella modifica dei parametri atmosferici l’origine del Covid  


TORINO L’emergenza climatica e quella sanitaria sono due tra le ultime grandi crisi che il mondo sta fronteggiando strenuamente. Nell’ultimo anno non sono stati pochi gli esperti che hanno richiamato l’attenzione sui diversi i punti di contatto tra questi due grandi protagonisti della nostra contemporaneità. Da ultimo un recente studio dell’Università di Cambridge ha individuato un ulteriore quanto essenziale possibile collegamento: quello tra l’innalzamento delle temperature globali e l’origine stessa dell’epidemia. Ci racconta qualcosa in più Sara Diena studentessa universitaria nonch attivist torinese di Fridays for future che con questo primo intervento introduce la rubrica settimanale Time’s up dedicata all’approfondimento e allo sviluppo degli aspetti salienti connessi alla crisi climatica. Oltre ad essere funzionali all’acquisizione di una maggiore consapevolezza con riguardo ad un’emergenza che investe il mondo intero questi brevi video potrebbero essere un valido incentivo a prepararsi al prossimo sciopero globale per il clima che si terrà il 19 marzo. Valentina D’Antino

 4 marzo, 2021