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Dal 10 al 14 dicembre l'edizione numero del Sottodiciotto Film Festival

Al cinema Massimo (e non solo) il festival pensato per i giovani e sui giovani, con un focus sulle intelligenze artificiali

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  • dal: 9 dicembre, 2021 al: 6 aprile, 2022

Dal 10 al 14 dicembre l'edizione numero del Sottodiciotto Film Festival
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Dal 10 al 14 dicembre l'edizione numero del Sottodiciotto Film Festival

Al cinema Massimo (e non solo) il festival pensato per i giovani e sui giovani, con un focus sulle intelligenze artificiali

L'ultimo festival di cinema a Torino nel 2021 è il più giovane (come argomenti) e il più attento al futuro: il 22° Sottodiciotto Film Festival & Campus è in programma dal 10 al 14 dicembre e avrà con un’edizione in presenza e con oltre 60 titoli, tra corti e lungometraggi, legati dal tema dell’intelligenza artificiale, indagata attraverso la lente d’ingrandimento del cinema: dall’immaginario di tanti film che nel tempo si sono confrontati con umanoidi e macchine intelligenti fino alle trasformazioni che l’I.A. e le sue nuove applicazioni tecnologiche stanno determinando nella più recente produzione cinematografica.

I giovanissimi, bambini e ragazzi, protagonisti incontrastati della sezione di anteprime e inediti, che propone film selezionati tra la più recente produzione internazionale, in gran parte diretti da autori alla loro opera prima o seconda. Dall’anteprima nazionale che aprirà il Festival, Lucía, debutto nel lungometraggio dello spagnolo Juan Pato, presentato dallo stesso regista e dalla piccola protagonista, Gala Marqués, alla storia di coraggiosa amicizia infantile raccontata in Brother’s Keeper, del turco Ferit Karahan, al processo di integrazione visto con gli occhi di un ragazzino in Any Day Now, diretto dal finlandese-iraniano Hamy Ramezan. E ancora, Brotherhood, dell’italiano Francesco Montagner, sull’adolescenza vissuta in una realtà arcaica travolta dalla modernità, Gagarine, pluripremiato esordio alla regia dei francesi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, La ragazza ha volato, storia d’amore che diventa violenza diretta da Wilma Labate e interpretata dalla giovane stella in ascesa Alma Noce.

Nella retrospettiva “Ritorno al futuro” una selezione di film che esplorano gli immaginari meno scontati del confronto tra intelligenze organiche e meccaniche. Da L’uomo meccanico, diretto dal regista francese André Deed, noto da noi come “Cretinetti”, primo film di fantascienza/horror prodotto in Italia oggi ancora esistente, presentato al Festival con la sonorizzazione di Paolo Dellapiana e Giorgio Li Calzi, fino ai video degli antesignani Giovanotti Mondani Meccanici, storici esploratori negli anni 80 del postmoderno, del cyberpunk e dell’internet culture; dalla prima icona di robot intelligente de Il pianeta proibito di Fred Wilcox alla “fantascienza spirituale” di Andrej Tarkovskij in Solaris, fino alle fantasmatiche proiezioni umane de L’invenzione di Morel di Emidio Greco; senza dimenticare i rapporti, intensi, tra animazione e I.A., che si ritrovano nella dimensione sospesa tra mondi reali e mondi virtuali di Summer Wars, di Mamoru Hosoda, o nel confronto tra il robottino intelligente e un’umanità molto poco intelligente del classico Pixar WALL•E.

Una ricchissima sezione dedicata ad animazione e intelligenza artificiale, in cui non può che avere grande spazio il mondo degli anime giapponesi. A cominciare dallo storico Astro Boy, creato dal “dio del manga” Osamu Tezuka, per arrivare a Metropolis, di Rintaro, ispirato all’omonimo capolavoro di Fritz Lang, passando – con una maratona di una notte intera, conclusa all’alba da una colazione cyberpunk – per Ghost in The Shell, la saga cult fanta-poliziesca che ha ispirato Matrix. Per i più piccoli, invece, una mini-maratona con Doraemon, il gatto-robot più celebre del mondo, con due film che lo vedono protagonista assieme al suo amico Nobita (Nobita e gli eroi dello spazio e Nobita la nascita del Giappone), inframmezzati da una merenda a base di dorayaki, il cibo preferito del micione blu. Dedicata agli appassionati grandi e piccoli anche una selezione di cartoni di altissima qualità realizzati nell’Europa dell’Est e riuniti sotto il titolo La nonna cibernetica che affrontano con ironia il tema della fantascienza e delle macchine viventi. Per il pubblico dei grandi, invece, due film d’autore, uno legato al tema del Festival e l’altro ispirato a una storia vera, i recentissimi Absolute Denial dell’inglese Ryan Braund e il superpremiato Flee del danese Jonas Poher Rasmussen.

Comments :
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    Lorenzo Peterson
    15th August, 2019 at 01:25 pm
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    Tammy Camacho
    15th August, 2019 at 05:44 pm
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    16th August, 2019 at 03:44 pm
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      17th August, 2019 at 01:25 pm
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