L’Erbaluce di Caluso: le tre anime del principe del Canavese, un vino mitologico

Rigorosamente Docg: una trentina le aziende che producono lo spumante metodo classico, il bianco e il passito

L’Erbaluce di Caluso: le tre anime del principe del Canavese, un vino mitologico
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L’Erbaluce di Caluso: le tre anime del principe del Canavese, un vino mitologico

Rigorosamente Docg: una trentina le aziende che producono lo spumante metodo classico, il bianco e il passito

TORINO - Nel Canavesano, incastonato nell’anfiteatro morenico di Ivrea, pulsa il cuore vitivinicolo dell’Erbaluce di Caluso. Il terroir, unico nel suo genere, frutto delle glaciazioni di 700.000 anni fa, rende pressoché ineguagliabile il substrato in cui viene coltivata questa perla enologica torinese. L’origine di questo vino è antichissima, probabilmente la si deve ai Romani che portarono sin qui ”Alba Lux”, una vite dai grappoli lucenti e sodi, già coltivata nell’Antica Grecia, ma è doveroso un breve excursus alla storia mitologica e romantica di questo vino. Un’antica leggenda narra la vicenda della ninfa Albaluce: “In un tempo remoto la Dea Alba, sulla riva del torrente, incontrò Sole. Fu subito amore, ma per la loro diversa natura non potevano incontrarsi. La Luna, appreso di questo amore impossibile, intervenne. Un giorno decise all’alba di non lasciare il Cielo, ma di frapporsi fra il Sole e la Terra. Un’eclissi, per far si che il Sole potesse raggiungere di nascosto la Terra ed incontrare l’amata Alba.
Da quell’incontro nacque una bambina meravigliosa Albaluce, con occhi azzurri come il cielo, pelle di rugiada e lunghi capelli luminosi come raggi di sole. Gli abitanti della zona iniziarono a omaggiarla sempre più, fino a quando i frutti del lago non furono insufficienti. Fu dunque necessario trovare nuova terra da coltivare e per questo si scavò un grande canale per far defluire le acque del lago che tragicamente travolsero tutto, seminando morte e distruzione. Albaluce pianse per il dolore. Quelle lacrime trasformano i secchi arbusti in vigorosi ceppi, da cui s’alzano lunghi tralci e da essi pendono dolci, dorati, grappoli di succosa uva bianca: l’Erbaluce . E’ il dono della Dea ai suoi fedeli.”
Oggi, l’Erbaluce viene vinificato da una trentina di Aziende Agricole legate indissolubilmente al territorio. La straordinaria versatilità del vitigno lo rende capace di presentarsi a noi con tre anime uniche e inevitabilmente diverse tra loro, talmente diverse che possono accompagnare gradevolmente un intero pasto dall’antipasto al dolce. L’Erbaluce di Caluso DOCG Spumante prodotto esclusivamente con metodo Classico, dai sentori futtati e di pane tostato, morbido e avvolgente è l’ideale per un brindisi conviviale, uno stuzzicante aperitivo o per accompagnare antipasti a base di pesce; l’Erbaluce di Caluso DOCG, un vino bianco secco estremamente duttile dai sentori agrumati e floreli è ottimo su un primo con crostacei, frutti di mare o con dei tomini freschi; infine l’Erbaluce di Caluso DOCG Passito, morbido e vellutato, con note di caramello e frutta scriroppata, si sposa magnificamente sui formaggi erborinati e piccola pasticceria secca.      

Paolo Gay

Comments :
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    Lorenzo Peterson
    15th August, 2019 at 01:25 pm
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    Tammy Camacho
    16th August, 2019 at 03:44 pm
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      17th August, 2019 at 01:25 pm
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