Passato e presente in dialogo attraverso i capolavori di quarantotto gallerie prestigiose
In attesa di Artissima in programma all’Oval dal 31 ottobre al 2 novembre, in corso Giovanni Lanza 75 apre stasera l’altra grande mostra mercato che mette a confronto passato e presente: Flashback Art Fair. I progetti espositivi di questa edizione si alternano nei padiglioni B e C del complesso con l’intenzione di mantenere l’arte strettamente legata alla vita e al quotidiano. Sono quarantotto tra gallerie internazionali, mostre e opere site-specific e raccontano di un presente complesso e sfaccettato.
👉 Gli artisti presenti in fiera, che convivono nell’habitat di Flashback Art Fair, sono spesso lontani nel tempo, ma vicini nello slancio. Giuseppe Romagnoli (Aleandri Arte Moderna, Roma IT), Domicella Bożekowska (Małgorzata Ciacek Gallery, Varsavia), Alessandro Bulgini (Gaza Opera Viva), Alexander Mostafa Fazari (Compassione) e il barocco del Genovesino (Galleria Canesso, Parigi e Milano) si incontrano in un punto preciso: l’urgenza di intervenire nel mondo, di rendere l’arte testimonianza. L’opera non è più solo rappresentazione, ma resistenza. Non solo forma, ma presa di posizione. Romagnoli nel 1907, ci offre un pensatore spezzato, in una postura che parla di un secolo nuovo, carico di tensioni interiori e collettive. Accostando la sua scultura a forme espressive diverse - la performance contemporanea di Bulgini, la denuncia ambientalistica della Bożekowska o l’immaginario barocco del Genovesino (con il suo Muzio Scevola che infila la mano nel fuoco, corpo che si sacrifica per un’idea) possiamo leggere una comune esigenza di dare forma al dolore, alla tensione, alla responsabilità del gesto artistico.
👉 L’impegno sociale diventa così la chiave di lettura di questa edizione di Flashback Art Fair, un’urgenza che attraversa linguaggi, epoche e materiali. Mito, metamorfosi e identità si intrecciano come strumenti per interrogare il presente. Le Danzatrici di Franz von Stuck (Aleandri Arte Moderna, Roma) e il Cavallo e Cavaliere di Marino Marini (Antiques Par Force, Roma) raccontano la tensione ancestrale tra istinto e ragione, tra potenza e fragilità. Nei Tableau Vivant di Luigi Ontani (Galleria d’Arte L’Incontro, Chiari BS) e nei dervisci di Aldo Mondino (Galleria Umberto Benappi, Torino), la spiritualità diventa linguaggio politico: superare i confini, cercare comunione, opporre al disincanto contemporaneo una visione che unisce.
👉 Anche la riflessione sulla materia assume una valenza etica nel dialogo proposto dalla Galleria dello Scudo (Verona), che accosta i disegni di Amedeo Modigliani e Giorgio Morandi all’opera in carta e acciaio di Arcangelo Sassolino. La superficie diventa qui corpo vivo, fragile e resistente, come nelle incisioni di Albrecht Dürer (Il Cartiglio, Torino), dove troviamo figure di lavoratori, paesaggi urbani, mercati, elementi della vita quotidiana del Nord Europa.
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Lorenzo Peterson
15th August, 2019 at 01:25 pm